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Oggi come ieri, combattere i fascisti al servizio della borghesia europea

Nel centesimo anniversario della marcia su Roma il governo del paese è nelle mani degli eredi diretti del fascismo, che hanno messo insieme una banda di reazionari intenti a dare continuità all’agenda Draghi, faro bellicista e turbo liberista utilizzato per affrontare i marosi di una crisi economica senza precedenti nella storia del capitalismo.

Una crisi che non farà “prigionieri”, ne sul fronte della guerra guerreggiata in Ucraina, con le brigate neonaziste armate e addestrate dalla NATO in funzione antirussa, né su quello interno, che vedrà un progressivo inasprimento dei provvedimenti antipopolari e il restringimento degli spazi politici e di agibilità democratica, come dimostrato plasticamente alla Sapienza di Roma, dove gli studenti venivano bastonati dalla polizia mentre la Meloni recitava il suo intervento di investitura alla Camera.

Di fronte a questi “marosi”, che stanno già determinando momenti di conflitto e reazioni sociali, le classi dominanti europee devono adottare politiche repressive all’altezza. Chi se non i fascisti possono svolgere questo ruolo?

Nella giornata che ricorda la marcia fascista su Roma del 1922, i militanti della Rete dei Comunisti hanno affisso in tutto il paese un manifesto che chiama alla battaglia e alla lotta antifascista, con la piena coscienza della metamorfosi che hanno subito gli epigoni di Mussolini.

Una destra che si presenta come “europeista”, “atlantista” e filo NATO, che si maschera dietro una retorica ipocritamente costituzionalista per accreditarsi di fronte ai burocrati di Bruxelles, legittimando manganello e repressione per chi si opporrà alle politiche lacrime e sangue pianificate attraverso il PNRR, le speculazioni finanziarie sulle fonti energetiche e le restrizioni creditizie imposte dalla UE.

Parafrasando la famosa frase di Chico Mendez “l’ambientalismo senza lotta di classe è giardinaggio”, possiamo dire oggi che l’antifascismo senza antimperialismo è liberalismo.

Contro il fascismo di ieri e di oggi la resistenza continua!

 

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