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Il governo no vax, perché “dovete morire prima”

Sul covid ho scritto tanto, polemizzato, litigato.

Ho definito “oscene gazzarre reazionarie” i moti di piazza dei negazionisti e degli antivaccinisti.

Una paradossale minchiata la lotta al green pass.

E nello stesso tempo ho combattuto la mistificazione di un vaccino spacciato come “l’acqua di Lourdes” che avrebbe “miracolosamente” risolto il problema, superando e negando la realtà di una protezione sanitaria inesistente.

Di una sanità pubblica ridotta al livello di lazzaretti da terzo mondo.

Provo un istintivo fastidio quando un problema che incide pesantemente sulla vita delle persone diviene occasione per battaglie ideologiche spesso surreali.

La vita degli esseri umani, le paure, i drammi, si trasformano in occasioni e alibi per portare acqua al mulino della propria “visione” politica e dei propri interessi.

Anche la polemica su chi ci guadagna sulle disgrazie umane la trovo oziosa.

Se non l’avete capito viviamo in un mondo in cui c’è sempre qualcuno che ci guadagna.

L’utile è il motore che tiene in piedi la baracca.

Se non vuoi che nessuno ci guadagni non devi consumare nulla, ma proprio nulla.

Lasciarti morire e togliere il disturbo.

179mila morti, a oggi, la stragrande maggioranza crepati per mancanza di cure e di assistenza.

E sono molti di più quelli che sono morti di “altre patologie” perché gli ospedali erano intasati e, a causa dell’emergenza, non li si poteva curare

O li avete dimenticati i medici che “sceglievano” chi intubare e chi no?

Le file di macchine con le bombole di ossigeno accanto al finestrino, i malati abbandonati soli nelle loro case?

Gli interventi “urgenti” rinviati a quando il malato era già morto.

I programmi TV dove si spiegava che la nostra è una popolazione vecchia e che era “naturale” che il virus fosse più letale?

E che tanto, a parte il covid, era gente “fragile” e malata che, anno più o anno meno, le cuoia le avrebbe tirate lo stesso.

Per me non ci sono stati dubbi, dopo aver preso atto dell’assenza di una minima reazione, di una qualche significativa lotta, indirizzata alla difesa della vita e della salute degli strati più deboli della popolazione, dei senza risorse, dei proletari costretti a produrre, ventre a terra, anche sotto il fuoco nemico.

Della guerra scatenata fra lobby contrapposte per far pagare il prezzo dell’epidemia al vicino o al concorrente.

Fragile, vecchio, malato, povero.

Se mi ammalo non finisco al San Raffaele o allo Spallanzani.

Non ho l’equipe specializzata di medici e di infermieri che si curano di me, ne l’accesso ai promettenti farmaci sperimentali che mi permettono di superare la malattia.

Non faccio parte di quei fortunati privilegiati che hanno vissuto il covid come fosse una “banale influenza”.

E poi io vivo in una realtà dove, se vai in ospedale con una banale influenza, hai buone probabilità di beccarti una polmonite e uscirne dentro un tabuto.

Se piove prendo l’ombrello, anche se quello che posso permettermi ha i buchi e non mi garantisce la protezione che il venditore mi ha promesso.

Mi vaccino senza enfasi e senza particolari patemi, cosciente che non sto aderendo a nessuna “operazione di potere”.

Con lo stesso spirito con cui prendo le mie pillole quotidiane che “statisticamente” diminuiscono del 15% la probabilità di beccarmi un secondo infarto.

Che ci volete fare, noi poveri ci accontentiamo di poco.

Compriamo il cibo spazzatura dei supermercati perché questo possiamo permetterci.

Usiamo i farmaci gratuiti del servizio sanitario nazionale, e ci mettiamo in coda per una radiografia che potrebbe salvarti la vita se fatta in tempo e non dopo sei mesi.

Guidiamo un auto vecchia e insicura col rischio di andare a sbattere perché i freni sono usurati e cambiarli costa troppo.

Proviamo a sopravvivere con quello che passa il convento.

Poi c’è la scienza.

La scienza che si nutre dell’esperienza collettiva ti dice che se avvicini un dito a una fiamma ti bruci.

Allo stesso modo ti dice che il modo migliore di evitare il contagio con un virus, in assenza di farmaci capaci di combatterne gli effetti, è non venirne a contatto.

Isolare i malati e isolarti dai malati.

La cosa non è certo piacevole e soprattutto non è economicamente sostenibile.

Ci mancherebbe.

Mica possiamo chiudere le fabbriche.

E allora “liberi tutti”.

Tanto i ricchi, se le cose si mettono male, si isolano nelle loro ville scacciando la noia cucinando crostate.

Sopportiamo 450 morti al giorno per cancro.

Che volete che siano 2-300 morti di covid al giorno a ogni cambio di stagione?

* da Facebook

P.s. Anche qui, il governo fascista si muove in peretta continuità con quelli “democratici” ed egualmente euro-atlantici. Vedi anche:

https://contropiano.org/news/aggiornamenti-in-breve/italia/2013/11/29/gli-anziani-un-modo-semplice-per-farli-morire-prima-020633

https://contropiano.org/news/politica-news/2014/02/26/dovete-morire-prima-ma-lo-saprete-dopo-022451 https://contropiano.org/news/news-economia/2014/04/12/il-fmi-dovete-morire-prima-anche-di-fame-se-necessario-2-058703

https://contropiano.org/news/politica-news/2015/09/23/dovete-morire-prima-adesso-non-e-piu-una-battuta-032993

https://contropiano.org/news/news-economia/2016/04/13/la-ricetta-del-fmi-la-crisi-dovete-morire-077817

https://contropiano.org/news/politica-news/2017/11/04/usurati-buttare-fondo-dovete-morire-097331

https://contropiano.org/news/news-economia/2019/01/17/morire-prima-o-lavorare-piu-a-lungo-ce-lo-chiede-il-sistema-0111529

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5 Commenti


  • Mauro

    Quindi è stato giusto sospendere dal lavoro senza stipendio chi non voleva farsi un vaccino sperimentale americano coperto dal segreto militare e del quale non sapremo mai i termini del contratto d’acquisto…un’altra vedova inconsolabile dei lockdown e del supergreenpass… comunque chi vuole può farsi la 5°(!) dose così salva il Natale…


  • Vannini Andrea

    Definire “oscene gazzarre reazionarie” le manifestazioni contro obbligo vaccinale e “lasciapassare” é stata una cazzata gravissima. I piu’ recenti sviluppi della vicenda pandemia-vaccini lo testimonia a iosa anche per chi é stato tanto miope da non vedere a tempo debito le implicazioni strategiche che essa aveva per i comunisti. Si é lasciata una autostrada alla destra fascista ma per carità nessuna autocritica


  • paolo regolini

    Bene Mauro e Andrea.
    NON ho letto il pezzo di Gangarossa, perché dopo la terza riga (Una paradossale minchiata la lotta al green pass.) ho deciso che non avevo tempo da perdere con uno che scrive amenità (o fesserie) del genere- Forse Gangarossa non ha seguito -o non ha capito- le dichiarazioni della manager Pfizer a Bruxlles (dove ha sputtanato la Von Der Leyen, Draghi e lui stesso, ovviamente).
    Contropiano è sempre stato rigidamente a favore dell’obbligo vaccinale (anche se quello sul mercato era solo “UN RIMEDIO APPROVATO IN VIA EMERGENZIALE”, che appunto è un’altra cosa) e non ha mai capito che la ribellione contro Speranza-Draghi & C. non era gazzarra fascista ma disperante volontà (scientifica, politica e giudiziaria) di lotta che è stata regalata gratis appunto ai fascisti.
    Non capisco perché pubblichi ancora pezzi così spregevoli.
    paolo regolini


  • Ottavio Romano

    Ottimo intervento. Condivido in pieno


  • Pasquale

    Sorprende come ancora, dopo tutte le verità che stanno affiorando in merito al “vaccino”, dopo le morti improvvise in giovani sani, dopo le confessioni dei CEO dell’industria farmaceutica, dopo le sentenze di giudici liberi che reintegrano i lavoratori sospesi per aver trasgredito l’obbligo vaccinale, dopo tutto ciò ancora si parla di questo bussnes…

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