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A modo suo Chef Rubio ha invitato la sen. Segre al dialogo

Da docente impegnata quotidianamente con i giovani nella definizione di strategie per fronteggiare problematiche ambientali e ingiustizie sociali, chiederei volentieri alla Senatrice Liliana Segre se ha riflettuto sull’importanza del dialogo nel perseguire la lotta alle ingiustizie. Conosciamo tutti il grande impegno che la Senatrice profonde, soprattutto presso i giovani, mettendo a disposizione la propria personale testimonianza sulla Shoah.

E’ necessario ricordare e analizzare quanto è successo per contribuire alla costruzione di un’etica del rispetto. E’ necessario non voltarsi dall’altra parte per migliorare noi stessi e contribuire a migliorare il mondo che stiamo lasciando ai giovani.

Nell’ottica di voler aiutare i nostri giovani a sviluppare un pensiero libero e critico non trova, la Senatrice, particolarmente proficua l’opportunità di confrontarsi con le domande? Non trova sia sbagliato rinunciare a fare luce su aspetti spinosi e drammatici della storia contemporanea?

A differenza dei numerosi giornalisti e politici che in questi giorni hanno inviato alla Senatrice messaggi di solidarietà, privi, tuttavia, di elementi propositivi ai fini della sua personale lotta alle ingiustizie (si legga, ad esempio, l’intervento di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera del 9 dicembre’22) trovo che Gabriele Rubini, pur con i modi sgarbati e informali che lo contraddistinguono, stia invitando la Senatrice a dialogare.

Le stia offrendo una opportunità concreta di contribuire a fare chiarezza e ad agire in favore della risoluzione della questione palestinese.

Senatrice Segre, per la Sua personale storia, per la storia dei tanti ebrei che soffrono la condizione di chi, in quanto ebreo, viene automaticamente stigmatizzato quale co-responsabile della persecuzione del popolo palestinese; per le concrete possibilità che Lei ha in qualità di membro presso la “Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza” di puntare il suo sguardo, fiero, fermo e libero, sulle intollerabili sofferenze che subiscono le bambine e bambini e gli adolescenti in tutte le  zone di guerra (così come anche si legge nei documenti approvati  dalla stessa Commissione – Risoluzione sull’affare assegnato n.1122, Doc. XXIV-bis, n.1) e quindi anche nei territori occupati della Palestina, sono anch’io a chiederLe di non rimanere in silenzio.

*insegnante

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13 Commenti


  • Manlio Padovan

    Un signora che il primo saluto, dopo quello al capo dello Stato italiano, lo rivolge, “con commozione”,se non ricordo male, al papa che è il capo della setta che nei secoli ha inventato e sfruttato fino all’inumanità l’antisemitismo in senso antigiudaico, mi pare che di rispetto ne meriti poco: è così che poi la chiesa può riscrivere la Storia ia a suo comodo.


  • Vannini Andrea

    viceversa io penso che segre liliana é meglio che taccia. non é piu’ il tempo della “diplomazia”. ebrea o non ebrea, chi, come lei, si schiera con i fascisti ucraini (e fornirli di armi) merita solo il disprezzo di ogni autentico antifascista.


  • Anna Rosa

    Vergognoso tacere sul dramma del popolo palestinese, sui bambini palestinesi .
    L’ enorme potere economico e politico censura i crimini in atto.


  • luca beghini

    Grazie professoressa Lorenzi per questo pacato e fermo invito alla senatrice Segre.
    Dispiace solo che la Segre non l’accoglierà dato che in 50 anni non ha mai toccato l’argomento e continuerà a sostenere i ‘suoi’ vertici ebrei.


  • Manlio Padovan

    Letti tutti i commenti, In definitiva: ‘a signora ‘a xe ‘na ciuciamentine (dello Stato).


  • Francesco Pinna

    Cara Senatrice, è vergognoso che consideri esseri umani di serie B il popolo palestinese, perseguitato ,vessato e martoriato da una nazione prepotente e malvagia, dove i bambini sono diventati solo carne. Questo secondo lei è il rispetto che si ha per gli esseri umani da parte di chi ha subito nella storia come
    come lei la terribile esperienza di persecuzione e violenza.


  • Pasquale

    Essere antifascisti vuol dire anche essere antisionisti. Essere antisionisti non vuol dire essere antisemiti. La politica di Israele è il grande sostegno alla borghesia dei colonialisti che continuano a occupare terre su terre, cacciando i fratelli palestinesi dai propri territori. Chi ha subito a suo tempo la violenza del razzismo e del nazismo e adesso occupa incarichi istituzionali, a maggior ragione, dovrebbe portare in seno alle istituzioni vibranti proteste contro tutte le ingiustizie.


  • EMILIO ROSSI

    I commenti negativi nei confronti di una donna che ha sperimentato l’inferno di Auschwitz dove ha perso la sua famiglia e dove sono stati massacrati 6 milioni di persone sono inaccettabili e vergognosi


  • Mauro

    non ho mai provato tanto disgusto nel leggere questi commenti dove continua l’odio verso qualcuno di qualsiasi parte stia. La Segre ha semplicemente spresso il proprio pensiero per sperare che quello che è successo agli ebrei non accada ad altri, cosa che invece continua ad accadere. Invece in questi commenti ho visto odio e violenza solo forse per il fatto di essere ebrei o neri o mussulmani o di destra o di sinistra.
    Il mondo è pieno di conflitti ebrei e palestinesi, turchi e curdi. in Birmania, nel Sael e tanti altri e noi non riusciamo nemmeno a cogliere un pensiero di pace e amore
    La schifezza del genere umano.
    Nauro


  • Massimo S.

    Scusi Caterina Lorenzi…lei ci fa o ci è? Come insegnante dovrebbe ben sapete che il dialogo necessità di buona fede, assenza di insulti e disponibilità all’ascolto. Mi pare che nessuna di queste cose siano presenti. Si nota invece il solito benaltrismo di chi pretende di eludere l’antisemitismo suo, e di tantissima gente col solito lamento “e voi allora?” mescolando questioni totalmente diverse, per genesi, storia ed esiti…ma lei è sicura di essere un insegnante? per fortuna non dei miei figli.


  • Manlio Padovan

    Non l’ho scritto per lqeusta occasione, ovviamente.
    Spero serva a chiarire.
    Il romanzo M./L’uomo della provvidenza di Antonio Scurati, secondo volume della serie, molto bene rappresenta una società di mestatori professionisti, di impuniti voltafaccia, di delinquenti comuni in camicia nera o in divise variopinte privi di qualsiasi preoccupazione etica o spirituale; di personaggi, maschi e femmine, sordidi e fanatici; tutti, chi più e chi meno, perversi egocentrici e degenerati narcisi; tutti spudorati, osceni, insolenti: tutti essendo la negazione, assoluta e speriamo non ripetibile, della politica e della civiltà, e la manifestazione, assoluta e speriamo non ripetibile, della tirannia. Ma la considerazione ha comunque valore generale perché là si impara quanto l’esaltazione sia prerogativa dell’uomo di potere, grande o piccolo che egli sia. Vale per i più forti nella irrazionale esaltazione della loro tracotanza come per i più deboli nella inconscia inconsistenza della loro mitezza. Con quella esaltazione, addirittura dal carattere soporifero per la coscienza del politicante, non si potrà mai avere una politica seria. Ecco perché la democrazia è tale solo se è distribuita al massimo tra i cittadini, se non è concentrata nelle mani di pochi ed eletti personaggi. Se i preti costituiscono l’aspetto pre-politico della azione pubblica e sono colpevoli di distrarre le coscienze dalla realtà: essi sono il tumore della società, i politici sono colpevoli di ingarbugliare quella stessa realtà per poter meglio servire i loro padroni: essi sono il tumore della politica. Preti e politici si aiutano a vicenda. Ecco il motivo per cui vanno generalmente d’amore e d’accordo, anche in ambiti insospettabili, salvo rarissimi casi che la Storia fatica a registrare. Ciò è tanto vero che il 13 0ttobre 2022 la signora Liliana Segre, tenendo il suo discorso di apertura della XIX legislatura in Senato, non ha trovato di meglio, all’inizio del suo intervento e dopo i saluti di prammatica al capo dello Stato, che affermare: «Con rispetto, rivolgo il mio pensiero a Papa Francesco.» A colui, cioè, che è a capo della setta che diede origine all’antisemitismo in senso antigiudaico e se ne servì nei secoli per due millenni con una ferocia inumana. Quell’antisemitismo di cui la signora porta il segno incancellabile ed inequivocabile sul polso sinistro. Non sto pensando che avrebbe dovuto mandarlo a quel paese; chiedo solo la coerenza. Avrebbe potuto, per esempio, citarlo alla fine e con una leggerissima critica: leggerissima, per carità! Che la signora non si esponesse troppo. Così come non ci è giunta notizia di un gesto di disgusto, di un moto di stizza o meglio di rifiuto che la signora avrebbe potuto fare del bacio finale da parte del nuovo presidente del Senato che è un noto fascista con un passato da picchiatore, dicono le cronache, e tuttora è un fedele servitore di quel regime che mai ha rinnegato e che scacciò dalla scuola la signora quando era ancora bambina: non perché ebrea, ma per le origini ebraiche: e qui c’è tutta l’imbecillità incommensurabile delle classi dirigenti fasciste.
    Poi però, si viene a sapere per la tangente, perché le cose importanti nel nostro paese si vengono sempre a sapere per la tangente, si viene a sapere, dicevo, che la signora Liliana Segre, che appare e si fa apparire sempre come ebrea, è una cattolica di ascendenza ebraica battezzata già prima delle leggi razziali sposata con rito cattolico nel 1951 con un cattolico conservatore antifascista anch’egli con l’esperienza della prigionia nei campi di concentramento per renitenza alla repubblica di Salò; ma ben fascistizzato: tanto fascistizzato che nel 1979 si presentò candidato alla Camera per il Movimento Sociale Italiano di Giorgio Almirante che fu il direttore a suo tempo della rivista La difesa della razza e fascista imperituro e dichiarato. Non fu eletto e la posizione politica fu abbandonata su richiesta della moglie (l’amore è cieco ben si sa…ma no mona! Si sarà detta la signora: «Ma seto quante mentine ca podemo ciuciare?»).
    Allora se ne conclude legittimamente che la biografia della signora è la palese dimostrazione che quello politico è un ambiente che si contraddistingue soprattutto e forse soltanto, per la ipocrisia di fortissimo spessore che lo ammanta, lo sostanzia e ne costituisce il midollo. E stando agli ultimi quarantanni di politica nel nostro paese, com’è evidente l’ipocrisia con cui è stato governato da una banda di buffoni. Ma si capisce anche perché è facile per la chiesa cattolica, con simili personaggi, riscrivere la Storia ogniqualvolta le faccia comodo annullando le sue responsabilità ed ottenendo per sé ricchi privilegi ancorché incivili. Insomma, per riepilogare perfettamente ed esaustivamente come non pensare che: ‘a signora ‘a xe ‘na ciuciamentine del sistema? C’è da aggiungere che alla signora nulla interessa della ingiustizia in sé, altrimenti avrebbe trovato di certo l’occasione di una parola anche per i palestinesi.
    Tanto più che per noi italiani vale sempre l’osservazione secondo la quale: “Attraverso le serrate campagne processuali, la persecuzione e la eliminazione di molti eterodossi, dell’iconografia, dei modelli di santità o delle minoranze religiose, l’Inquisizione riuscì a debellare il dissenso dottrinale dalla penisola o a ridurlo alla clandestinità, inducendo la popolazione a una progressiva omologazione anche culturale…Si crearono in quel modo vasti interessi di intesa caratterizzati da forti interessi reciproci che, nonostante un contesto storico profondamente mutato, perdurano in parte anche nell’Italia del XXI secolo.” (D. Solera La società dell’Inquisizione/Uomini, tribunali e pratiche del Sant’Uffizio romano)


  • Pelullo Francesco

    condivido ed aggiungo.
    se non ci fossero state le leggi razziali 1938 tanto meno persecuzioni, ect .
    moltissimi cittadini italiani di origine ebraica erano ammiratori del regime fascista è avevano responsabilità, in tutte le istituzioni dello stato, scuola, sanità, aziende, anche senatori in parlamento. insomma il potere economico, politico della classe padronale di allora.


  • paolo bruscino

    non capisco pe3rche’ la senatrice segre da democratica quale dovrebbe essere rifiuta il dialogo per capire e intervenire a livello politico degio omicidi che esegue l’esercito israeliano sopratutto assassinando bambini palestinesi!!!!

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