Da molte settimane il governo russo si sta preparando per un allargamento della guerra a fronte dell’evidenza che il governo USA – e la NATO, suo strumento – sta aumentando l’invio di armi sempre più distruttive, distruggendo il North Stream 1/2 e senza alcuna volontà di trovare un accordo di pace.
Nell’intanto i governi europei marcano il loro servilismo accodandosi a scelte a loro stesso danno.
E’ stato così implementato un comando unico militare russo/bielorusso, sono arrivate truppe e armamenti pesanti dalla Russia in Bielorussia, e ultimamente anche aerei bombardieri.
E’ quindi da prospettare un prossimo possibile attacco preventivo russo che chiuda il confine ucraino/polacco da dove passano le armi verso il governo semi-nazista ucraino o in alternativa un attacco in Polonia che colleghi via terra l’esclave di Kaliningrad o in alternativa, di difesa di quel territorio attaccato dalla Polonia.
Allo stesso tempo in Italia il quasi completo quadro politico e il governo di destra appoggiano pienamente le azioni guerrafondaie della NATO e il prossimo viaggio della Meloni a Kiev (come quello recente della ministra tedesca Baerbok a Kharkov), preannuncia un coinvolgimento più attivo nella guerra per procura degli States contro la Russia con lo scopo, neanche troppo nascosto, di smembrare quella nazione per estrarne valore a loro vantaggio.
Con questo quadro è chiaro che il governo russo e la maggioranza della popolazione russa si sta attrezzando per una guerra di sopravvivenza, mentre i governi occidentali pensano che tutto si risolva facendo ammazzare gli altri al posto nostro per poi raccogliere i “cocci” di valore.
La storia però insegna che la Russia è un osso duro da rodere, così è stato per il re svedese Carlo XII che fu sconfitto da Pietro il grande che terminò il mini impero svedese sul mar Baltico, così fù per Napoleone che sconfitto vide la fine del suo impero europeo, così fù per la Germania nazista che aveva portato contro quel paese mezza Europa compreso noi italiani.
Ora gli Usa si candidano per rompersi i denti in Russia e il nostro governo si accoda ossequioso.
I nostri mass-media fanno solo propaganda e nascondono il pericolo di essere gravemente coinvolti nella guerra, complice una apatia delle masse popolari che si fa scivolare addosso questa situazione illudendosi che sono problemi che non ci coinvolgeranno, ma non è così se si guarda a inflazione e spese pubbliche spostate dal welfare alle spese per armamenti.
Io mi aspettavo che Unione Popolare si proponesse in maniera coordinata e pubblica contro l’appoggio italiano di sostegno alla guerra per procura NATO, tanto più che all’incontro del 4 dicembre al The Hive Hotel di Roma ci fu un dibattito molto partecipato su pace&guerra, che produsse anche un documento di sintesi, documento che dopo un mese e mezzo è rimasto archiviato da qualche parte.
Tra i comunisti è stato anche proposto a fine dicembre di farci primi promotori per una manifestazione per la pace per il 24 febbraio prossimo, anniversario dell’inizio della guerra, che io credo debba partire da richieste chiare quali tregua subito, no all’invio di armi e no alle sanzioni e non da slogan “buonisti” e inconcludenti come nell’ultima manifestazione contro la guerra, ma nulla si è mossi in merito.
E’ stato inoltre annunziato che il clown ucraino Zelenski parlerà durante la trasmissione del festival di San Remo, e Unione Popolare dovrebbe farsi carico di promuovere il boicottaggio di quella manifestazione artistica perché non può essere usata per la propaganda di guerra e si devono boicottare gli indici di ascolto.
Boicottare Sanremo è l’unica cosa credibile da fare, ogni altra richiesta darebbe di fatto sostegno e visibilità ai semi-nazisti ucraini e ai guerrafondai italici.
E qui sconto con amarezza l’assenza di proposta politica nella sinistra comunista e in particolare nei soggetti che compongono Unione Popolare.
Quale è il problema per cui non c’è in Unione Popolare iniziativa politica sulla guerra e sulle sue conseguenze?
E’ perché la dirigenza comunista è troppo concentrata per le prossime elezioni regionali?
Se è così si ripercorrono i meccanismi perdenti che hanno reso marginali i comunisti, perché Unione Popolare ha senso se è contenitore di proposte e azioni politiche e non strumento per eleggere qualcuno che predica inascoltato le nostre idee in assemblee dove la politica è dettata dai poteri economici.
Presentarsi alle elezioni è importante per essere visibili verso il nostro mondo di riferimento, ma si deve essere consapevoli che allo stato attuale è una pratica scarsamente influente.
C’è perciò alla base di questa inerzia politica, sia una incapacità delle dirigenze comuniste di riconoscere gli errori passati, sia il ripercorrere meccanismi perdenti ripetuti ogni volta senza porsi domande.
Eppure tra i comunisti ci sono personalità positive, ma continuiamo ad auto condannarci a scelte perdenti.
Serve invece come comunisti essere propositori di una rottura forte, scandalosa, come stanno tentando i giovani che cercano di ricordarci come la crisi climatica, conseguenza delle politiche capitaliste come la guerra, sia un problema nascosto che è in realtà un problema enorme.
* Anpi Trullo-Magliana
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pierluigi
mi trovo in perfetta sintonia con quanto scritto;Unione Popolare dovrebbe essere il crogiuolo di una opposizione politica che va dal particolare al generale e vic eversaintendo dire che ha più le sembianze di un intergruppetti che di una proposta politica di alternativa da discutere e mettere in atto;lo scrivo perchè non appartenendo a nessuno dei piccoli orti non sono mai considerato un qualcuno che abbia da dire,che voglia impegnarsi,che abbia proposte…..UP attualmente è l’unico tentativo che faccia proposte contro la guerra,contro la NATO contro la UEcontro l’imperialismo americano….tutti fondamenti di vecchia data tuttora presenti come nulla fosse cambiato daq da più di cinquanta anni da questa parte;Mao diceva che o la politica fermava la guerra o la guerra cambiava la guerra:preferisco la prima osservazione delle due;il problema è che noi più degli altri siamo intrisi di pensiero borghese e piccolo borghese e NON ce ne accorgiamo,non ne cogliamo il senso dovuto e questo….conosci te stesso oltre al nemico è la questione dialettica fondamentale ma qui di dialettica neanche l’ombra…
almar1944
Non c’è un ‘affermazione di questo articolo che io non condivida; è un’analisi esatta della situazione internazionale (guerra in Ucraina) e di quella nazionale. In particolare vorrei sottolineare la nota sull’indifferenza delle masse popolari rispetto alla questione della guerra; girando per supermercati e luoghi affollati questo argomento non si sente mai discusso. Non ci si rende conto, gli Stati Uniti per primi, che prima di assistere ad una sua sconfitta la Russia ricorrerebbe in extremis anche alle armi nucleari e che quindi ci stiamo avviando velocemente verso una terza guerra mondiale (che forse sarà l’ultima dell’umanità). Se questo non ci riguarda, cosa ci riguarda? Tuttavia va detto che questa indifferenza della gente è l’effetto della massiccia propaganda dei media di sistema che ci presentano la guerra in Ucraina come “cosa buona e giusta” e tutto ciò che viene da lì come sacrosanto, compresa le preventivata ridicola esibizione di Zelensky a San Remo; cosa ci viene a fare un Capo di Stato di una nazione in guerra ad una manifestazione di canzonette? Spero che molti si accorgano del ridicolo paradossale di questo fatto. Il compito preminente della sinistra (quella vera) in questo momento non è quello di conquistarsi una piccola rappresentanza, seppure ha la sua rilevanza, in una democrazia che non è più tale, ma di CONTRASTARE LA PROPAGANDA che è un’arma potente del sistema di potere e con massicce dosi di disinformazione sta drogando le menti della gente.
ANNA
Completamente d’accordo. Dov’e’ Unione Popolare?
giancarlo+staffolani
I Comunisti veri prendano l’iniziativa diretta come la RdC ha già iniziato a fare.
Non aspettiamo “europeisti/eurooccidentali” incalliti, alcuni dei sono quali interessati solo alle proprie candidature regionali, mentre altri sperano in un “nuovo ulivo” con 5stelle e Pd ripulito
G.G
condivido pienamente
Giuseppe
Ribadisco un pensiero già espresso altrove. Dobbiamo costruire dentro UP una “frazione comunista” forte e organizzata. E’ l’unica garanzia che abbiamo perchè le cose non vadano nella direzione che bene è stata descritta.
matteo17
Coalizioni arcobaleno, viola e arancioni non funzionano, la storia lo ha ampiamente dimostrato: non portano a niente e allontanano ancora di più i comunisti in una diaspora ormai pluridecennale che si perde nell’astensionismo di massa. Purtroppo la metastasi bertinottiano-narcisistica ha fatto una strage, alimentando solo autofobia tra compagni e criminalizzando tutto il nostro passato. I comunisti devono tornare sulla scena presentandosi come tali, con i propri colori e i propri simboli.