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Stai assistendo, anche se non la vedi, alla cacciata della Palestina dal mondo

Io ti voglio parlare di Palestina, una Palestina occupata così da farsi rabbia, eccesso tragico, morte, e dunque lo faccio per ribadire l’ovvio: qualsiasi esuberanza della Palestina è una sfida al suo destino di sparizione.

Ma a te non sta di fronte una dialettica storica, una contestualizzazione, ma un gesto disperato che non conosce pietà o pace. E dunque biasimerai, e la tua voce impegnata si trasformerà in una voce scandalizzata, aspra, che ben presto si trasformerà in voce di condanna, o meglio: in dimenticanza; perché dimentichi gli insediamenti, gli espropri, la violenza quotidiana, l’apartheid.

Articolando gesti scomposti, attacchi inconcludenti, anche infimi, la Palestina resiste, con più disperazione che futuro, ma non credo che la disperazione sia estranea all’occupazione, e forse anzi tutte le disperazioni singole sono il risultato di una occupazione illegale.

Eccepisce con rabbia, la Palestina; che cosa dovrebbe fare? Accettare il destino di sparire? O di finire come gli indiani d’America, inglobati nello stato ebraico e i palestinesi chiusi in riserve?

La Palestina non ha un esercito, non gode del sostegno di nessuno; piccoli nuclei di resistenti, con dietro un intero popolo; eccepisce, la Palestina, talvolta con foga irrazionale, ma cosa dovrebbe fare?

I palestinesi sono segregati in bantustan militarizzati e sono discriminati sulla base dell’etnia; sono costretti a vivere dentro ghetti da cui non possono uscire, circondati da muri invalicabili e da uno degli eserciti più potenti al mondo; se c’è una via d’uscita, oggi è certamente bloccata da un carro armato israeliano.

Resiste, la Palestina; una resistenza sussurrata, quasi sempre inascoltata, espressa nell’indifferenza del mondo civile, e che ottiene udienza solo quando il furore percorre istantanei atti, in forma di furibondo e rudimentale gesto di rabbia.

Tu stai assistendo, anche se non la vedi, alla cacciata della Palestina dal mondo.

Nevio Gambula

* da Facebook

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A fianco della resistenza palestinese

ll dolore per la vittima italiana dell’attentato a TelAviv deve stare assieme a quello per le innumerevoli vittime palestinesi del feroce apartheid israeliano.

Israele è da decenni uno stato aggressore, condannato dall’ONU perché viola sfacciatamente il diritto internazionale, quello dei popoli e quello delle persone.

Tuttavia Israele resta impunito per colpa di USA e NATO, che disprezzano la libertà dei popoli che non possono sottomettere.

Senza se e senza ma, a fianco della Resistenza Palestinese. #FreePalestine !

Sotto: un frammento del video dove la polizia fascista di Israele massacra di botte palestinesi inermi dentro la moschea di Gerusalemme. Questo video ha fatto il giro del mondo, il segretario ONU se ne è detto scioccato, ma nessuna tv italiana l’ha trasmesso o raccontato e nessun politico di destra o centrosinistra ha detto bif.

Giorgio Cremaschi

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2 Commenti


  • Mara

    La tvi italiana è riprovevole per la mancanza di notizie e per il settarismo che dimostra a favore di usa e nato di quelle che da..


  • Pasquale

    La gran parte della comunicazione italiana è soggiogata dal gigante Yankee.
    Insieme ai fratelli palestinesi.
    Resistenza ora e sempre.

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