Anche l’ultima affermazione degli esponenti post-fascisti (il cognato della regina) evidenzia come essi continuamente facciano affermazioni “scandalose”; ma questo perché è più forte di loro, la loro cultura è sempre quella del “ventennio” e probabilmente c’è anche la volontà di sdoganare culturalmente quello che ritengono un loro “confinamento delle idee” e lo fanno cercando di mettere sullo stesso piano il loro passato nazi-fascista con il comunismo.
L’idea, come per le foibe, evento drammatico conseguenza quanto meno delle violenze e persecuzioni fasciste, è che se i fascisti hanno fatto del male, lo hanno fatto anche i comunisti (che non mi risulta siano rappresentati in parlamento), quindi se “tutti rubano, allora nessuno ruba” ovvero ognuno ha la sua colpa e nessuno è delegittimato a cominciare da loro.
Ma veniamo alla “perla” del cognato della regina, per cui “non ci si deve arrendere alla sostituzione etnica”.
Questa affermazione è la conseguenza di una ideologia della società umana in cui esiste una “fissità”, per cui se sei italiano lo sei per “sangue”, per religione (cattolica) e per valori politici e culturali identitari (quindi razzisti, il diverso da me è una minaccia e va respinto o eliminato).
Se però si guarda alla storia personale, mia in particolare, tutta questa narrazione è fasulla.
Anche se per via maschile sono “italiano” da oltre 200 anni, un mix tra nord e sud Italia, ma anche di miei antenati che erano tedeschi dei Sudeti (popolazione scomparsa dalla Boemia a causa del nazismo), slavi e chissà quali altri popoli.
Inoltre non sono cattolico ma valdese (quelli bruciati per stregoneria nel medioevo), comunità cristiana presente in Italia da 850 anni ma assolutamente sempre rimossa dalla narrativa pubblica.
Insomma quella dei post-fascisti è una narrazione fasulla che mira a omologare culturalmente e quindi politicamente gli italiani alla loro ideologia razzista.
Come marxista sono diventato attivista antifascista dell’ANPI e in questa veste, con altre compagne e compagni facciamo intervento culturale e di memoria nelle scuole e proprio in uno di questi interventi, una settimana fa, abbiamo incontrato una quinta elementare alla borgata del Trullo che, alla domanda di dove erano i loro genitori, i tre/quarti erano “stranieri” di tutto il mondo (romeni, arabi, africani, cinesi) e tutti parlavano perfettamente italiano con accento romanesco.
La realtà è già questa, che se ne faccia una ragione il cognato della regina, ed è così perché è nella normalità del mondo spostarsi, fatto costituente perché dagli altri otteniamo cose e agli altri diamo cose, sia positive, sia negative.
Quello che non è normale è una classe politica neo liberista (dal PD fino a cento-destra) che hanno smantellato sempre più lo stato sociale e costretto a salari da fame per cui i figli sono un costo non sopportabile.
Non sarà certo un po’ di tasse in meno ad uno stipendio di 600 euro, se ce l’hai, a dare sollievo alle famiglie italiane.
*partigiano contro la guerra
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Aldo
grazie, Paolo, condivido!