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Un aggressore e un aggredito, seconda ripresa

Come il 24 febbraio 2022 e all’unisono, anzi quasi a voce unica, politici e giornalisti main-stream italiani (e occidentali, in prima fila i lacchè europei), hanno gridato all’aggressione della repubblica israeliana.

Come per la guerra in Ucraina costruita con metodo dalla NATO (golpe, dirigenza nazista, riarmo e massacro della popolazione russofona) anche in questo caso l’aggressore è sempre e solo il terrorismo palestinese.

C’è anche in questo caso una rimozione totale del vero aggressore, la classe dirigente zelota che da 75 anni procede alla pulizia etnica dei palestinesi, a guerre di aggressioni con cadenza quasi annuale, a uno stato razzista che pratica l’apartheid con bantustan, il più grande a Gaza con due milioni di persone, ma anche in Israele dove i palestinesi sono il 20% dei residenti.

Dai mass-media è stato fina ora rimosso la descrizione come il governo zelota già ora e tra grandi proteste “intra etniche” proceda a uno stato autoritario, ma per l’occidente è in gioco la “democrazia” assalita dalla barbarie terrorista dei palestinesi, rimuovendo come solo da inizio anno siano stati ammazzati 247 palestinesi.

Come ormai da tempo, gli zeloti costruiscano la narrazione per cui gli aggrediti (che invece sono gli aggressori) non sono solo gli israeliani ebrei, ma anche tutti gli ebrei sparsi nel mondo (e in Italia).

Questa narrazione falsa espone così a vendette immotivate anche gli israeliti in giro per il modo, in un quadro in cui chi critica lo stato zelota in “terra santa” è emarginato e diffamato, anche se appartengono alla stessa comunità religiosa (vedi Noah Chomsky e Moni Ovadia): è la banalità del male che denunciava sessanta anni fa Hannah Arendt!

La faziosità degli zeloti israeliani sta portando a un punto di rottura la sopravvivenza della popolazione ebraica in “terra santa”, perché è evidente che i governi arabi che avevano accettato la politica yankee del “patto di Abramo” difficilmente potranno mantenerlo isolando nuovamente lo stato razzista zelota, ma anche il resto del mondo ora valuta una volta di più la faziosità occidentale che ha per ogni situazione due pesi e due misure.

Per chi è amante della pace ancora una volta è costretto a difendere posizioni di solidarietà e respingere facili accostamenti mettendo tutti gli ebrei nella stessa accusa quando al contrario sono gli zeloti, risorti negli anni ’30 del XX secolo, a essere i veri responsabili di questi massacri.

L’occidente europeo, servile e inconcludente, alza la voce ma è complice dei disastri in cui sono drammaticamente coinvolti interi popoli, ultimo quello armeno (per colpa dei golpisti filo NATO), ma anche i curdi e i palestinesi, senza scordare gli yemeniti.

E’ necessario un altro mondo, è necessaria un’altra Europa, che non può essere l’Unione Europea, una non-democrazia da smantellare il prima possibile.

* collettivo e PRC XI Roma

 

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