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In piazza nonostante i divieti. Con la Palestina contro le strumentalizzazioni

Nella giornata di sabato 27 gennaio, abbiamo deciso di scendere in piazza e per le strade nonostante i divieti e il ritiro delle autorizzazioni alle manifestazioni che si dovevano tenere in diverse città d’Italia.

Questi divieti, fatti passare come una necessità dettata da questioni di ordine pubblico, sono l’applicazione di una direttiva del Ministero degli Interni, diramata a seguito delle pressioni esercitate da parte della comunità ebraica. Rappresentano dunque una decisione politica, un ennesimo prostrarsi da parte del governo italiano alle pressioni.

Ci siamo trovati davanti a una scelta di responsabilità: non scendere in piazza avrebbe significato cedere. Abbiamo quindi deciso di non fare un passo indietro e mantenere le mobilitazioni a Roma, Milano, Napoli e Cagliari – cedere avrebbe significato piegarsi e creare un precedente.

L’essere stati presenti in piazza, per chiedere il cessate il fuoco e la fine della complicità dell’Italia con Israele, nonostante il “divieto Piantedosi”, rappresenta un fallimento per il malriuscito tentativo di strumentalizzazione che mirava, con le mistificazioni e le infamanti accuse, a colpire il movimento di solidarietà con la Palestina e a delegittimare le nostre istanze politiche.

 

Foto di Patrizia Cortellessa

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

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2 Commenti


  • Alfredo Ciano

    Ora e Sempre Palestina Rossa✊✊✊🚩🚩🚩


  • Mauro

    Poi uno dice che le lobbies ebraiche non esistono…🛠️

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