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Primo Maggio in piazza a Firenze: contro la guerra interna verso il mondo del lavoro

In piazza il 1° Maggio a Firenze, verso la manifestazione nazionale del 1° giugno a Roma contro il governo Meloni e la guerra mondiale a pezzi, al fianco della resistenza palestinese

La festa dei lavoratori quest’anno cade in un momento di fortissima recrudescenza della “guerra mondiale a pezzi”. L’imperialismo occidentale, mentre  alimenta il conflitto in Ucraina e sostiene il genocidio in atto a Gaza ed in Cisgiordania, lavora alacremente per l’apertura di nuovi fronti bellici (Taiwan in primis).

Come all’inizio del secolo scorso, i governi asserviti alle multinazionali ed al capitale finanziario utilizzano tutti gli strumenti  in loro possesso per cercare di frenare la loro decadenza: i nazisti ucraini, i sionisti israeliani, i nazionalisti taiwanesi, e così via. Unione Europea e Stati Uniti guidano con determinazione queste politiche belliciste, attraverso la NATO e governi reazionari sparsi per il mondo. 

Per sostenere le aggressioni militari contro popoli e Stati, le classi dominanti devono “irreggimentare” il fronte interno, in termini politico/ideologici, sociali ed economici.

Un compito arduo per governi screditati dalle draconiane politiche di austerità degli ultimi trenta anni e da una retorica su “democrazia” e  difesa dei “diritti umani” che si infrange di fronte al sostegno a Israele nel genocidio in atto in terra di Palestina. Due pesi e due misure che stanno determinando, dai campus universitari statunitensi, agli atenei italiani e in tutto il mondo, un nuovo movimento di resistenza alla barbarie imperialista.

Sul terreno economico, alla luce della frammentazione e del restringimento fisico dei mercati internazionali, a causa di guerre, dazi e sanzioni, i margini di profitto diminuiscono sempre più per i padroni. Ecco la ragione dei drastici tagli al welfare e alla sanità pubblica, per stornare immense risorse su uno dei pochi settori industriali che “tirano”: la produzione di armi. 

Altra fondamentale “controtendenza” alla caduta dei profitti e’ lo sfruttamento sempre più intensivo della mano d’opera, precarizzata da accordi infami siglati da Cgilcisluil, da una legislazione che ha istituzionalizzato forme di nuovo schiavismo lavorativo (in primis l’Alternanza scuola-lavoro/Pcto) e da un clamoroso decremento salariale, che vede l’Italia unico paese europeo con una diminuzione del 2,9% del salario medio negli ultimi venti anni. 

L’impressionante numero di morti, feriti, mutilati sul lavoro nel nostro paese sono una delle principali conseguenze di queste politiche lacrime e sangue, portate avanti dal polo imperialista europeo attraverso i governi nazionali.

Dati ben noti, che tracciano i confini della vera e propria “guerra interna” portata avanti dai padroni e dai loro governi contro il mondo del lavoro e le classi popolari del nostro paese.    

Alla guerra dall’alto contro di noi occorre rispondere con una controffensiva dal basso, fatta di organizzazione indipendente a livello sindacale, sociale e politico, che indichi una alternativa di sistema alla barbarie del capitalismo: il Socialismo del XXI secolo.

La Rete dei Comunisti partecipa alla manifestazione del Primo Maggio a Firenze e lavora per la partecipazione di massa alla manifestazione nazionale di sabato 1° Giugno a Roma

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