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La strategia del vampiro dei sionisti contro i palestinesi

Sono in disaccordo su quanto motivato ultimamente da Bassam Saleh, ma nel rispondere non voglio polemizzare ma ragionare.

Per capire cosa avviene in Medio Oriente bisogna partire da una visione a largo spettro.

C’è stata una evoluzione culturale tra i genocidi sionisti, che da visioni colonialiste/socialiste sono passati a visioni marcatamente razziste (Irgun, banda Stern), ma dopo la seconda guerra mondiale ha preso il sopravvento la componente sionista yankee (vedi il rabbino Meir Kahane), con drammatiche conseguenze.

I sionisti made in USA hanno un esempio storico per come è stata costituita quella nazione dall’inizio del XVII secolo, un continuo appropriarsi di terre dei nativi, prima relegandoli in aree ridotte nel New England, poi in riserve sempre più a est e infine sterminandoli con tutti i mezzi possibili (“l’unico pellirossa buono è quello morto”, per chi si fosse scordato di questo loro slogan), operando perché i nativi non costituissero loro entità statuali.

La prospettiva da cui partono i sionisti yankee è perciò una visione di lunga durata, dove i palestinesi (ma anche gli arabi/mussulmani) vanno marginalizzati per poi essere sterminati, i mezzi truculenti o dissimulati sono solo un approccio all’obiettivo finale, la pulizia etnica.

Se c’è tanta affinità tra classe dirigente yankee e i sionisti il motivo va cercato anche in quello che ho appena detto, anche perché gli obiettivi strategici sono comuni seppure i sionisti mantengono una loro autonomia.

Le tante guerre operate dagli yankee, specialmente nel mondo arabo/mussulmano, finiscono immancabilmente per creare la dissoluzione delle entità statali come è successo in Iraq, in Libia, in Afghanistan, in Yemen (per procura) e ora in Siria, dissoluzioni non solo per incapacità di imporsi degli Yankee ma anche perché la dissoluzione è funzionale al progetto sionista della “Grande Israele”.

Se si vuole espellere e/o eliminare i palestinesi è necessario che non esistano entità politico/statuali che lo impediscano.

Probabilmente l’obiettivo sionista a Gaza, tra l’altro espresso da vari loro esponenti, era fare scappare la popolazione di Gaza in Egitto, come per la Nakba, ma la presenza di un muro, che ha impedito la fuga dei palestinesi, li ha costretti alla più lunga e disdicevole azione di genocidio (per bombe, fame, malattie, eccetera), operazione che perdura grazie alla connivenza dei governi e dei mass-media occidentali loro complici.

In questa prospettiva la dissoluzione della Siria è propedeutica a creare il NON-stato (caos creativo) perché non ci siano oppositori a nord, ma non tutto è funzionale ai sionisti perché se a loro serve l’anarchia selvaggia (il “far est” come fu il “far west”) il governo ottomano invece vorrebbe un suo protettorato tramite i tagliagole di HTS, mentre gli yankee non possono affidare la Siria a un governo turco che seppure sia alleato (e complice nella dissoluzione della Siria) si dimostra troppo autonomo rispetto ai servili leader dell’UE e per questo sostiene, molto blandamente, l’azione politico/militare dei curdi della YPG come forma di pressione.

Il caos creativo inoltre rischia di rivolgersi, sia contro gli ottomani (resistenza di curdi, alawiti e cristiani), che contro i sionisti perché gli yankee (ma anche i sionisti e gli ottomani) per smontare lo stato siriano avevano pagato stipendi mensili ai tagliagole di 400 dollari al mese (i soldati siriani avevano stipendi di meno 40 dollari al mese), ma non ha funzionato contro gli YPG perché movimento reale di resistenza e sicuramente corrotto molti ufficiali siriani con i dollari, solo che ora non esiste più il governo Baath e quindi i tagliagole (e chi si è fatto corrompere) non ha più lo stipendio e questo porterà a diffusa criminalità e frammentazione statuale (ogn’uno si taglierà un suo feudo armato).

E’ necessario ricordare che i tagliagole di HTS (e i pseudo nazionalisti insediati ad Al-Tanf), elevati dall’occidente a liberatori e portatori di democrazia, oltre che dichiarare esplicitamente di non volere causare danni ai sionisti (più servili di così cosa si può pretendere di più?) hanno affermato che vogliono disarmare i combattenti palestinesi, rendendo chiaro anche in questo che HTS (e ottomani, e yankee) sono complici dei sionisti, mentre ci sono vari esponenti palestinesi che sognano, o meglio si illudono, un governo HTS solidale alla loro causa, dimostrando solo di essere dei mentecatti senza capacità critica (ho letto di affermazioni in cui descrivono il governo Baath siriano, stato sicuramente laico, quale essere stato un regime nella massima ingratitudine avendo esso sempre appoggiato i palestinesi e le loro organizzazioni, Hamas compresa).

I palestinesi in Siria si trovano pertanto nella situazione, o di disarmarsi lasciando i campi profughi alla merceè dei tagliagole, o impegnarsi nella resistenza a questo governo di mercenari senza scrupoli.

La Giordania sembrerebbe l’unico stato confinante ai sionisti scevro di queste violenze, perché il re e il suo governo sono servilmente alleati fedeli degli yankee.

Io credo che questa visione sia sbagliata e illusoria, perché i sionisti, se vogliono la pulizia etnica in Cis-Giordania, devono avere accanto un NON-stato dove indirizzare i palestinesi che terrorizzeranno e quindi, secondo i tempi che i genocidi prevedono, smantelleranno anche la Giordania che per loro è un ostacolo.

Quello che Bassam Saleh non comprende è che i sionisti, come ho cercato di spiegare, agiscono per tempi lunghi, questo dimostrato con gli attentati in Libano con i walkie-talkie e i cerca-persone, operazione iniziata più di dieci anni fa come rivelato da ex membri del Mossad.

Anche i fatti del 7 ottobre 2023, che il governo sionista conosceva da almeno quattro mesi prima, vanno inquadrati in un’operazione sionista a lungo termine, coscienti che i palestinesi, prima o poi, avrebbero agito militarmente contro gli oppressori (cosa più che legittima) e comunque, i sionisti avrebbero costruito un’azione che giustificasse il genocidio, e infatti buona parte dei coloni e militari sionisti morti quel giorno lo sono stati per la direttiva “Hannibal” la quale ha massimizzato il numero dei morti per poi dichiararsi vittime davanti al Mondo.

La situazione in Cis-Giordania è attualmente intrisa di violenza con le guardie della ANP che reprimono i palestinesi resistenti (ma si guardano bene di impedire le violenze dei coloni messianici).

Bassam Saleh afferma che quello dei resistenti in Cis-Giordania è un’azione sbagliata perché consentirebbe ai sionisti di fare lo stesso di quello che fanno a Gaza, ovvero un genocidio.

Questo ragionamento appena enunciato è profondamente errato, innanzitutto perché spera solo nella benevolenza dei criminali sionisti (noi facciamo i bravi e voi non ci violentate), ma IDF e coloni messianici stanno lì a dimostrare che comunque fanno e faranno il massimo della violenza tutti i giorni.

Sostituire la violenza delle brigate palestinesi con una politica e un’azione non-violenta non è nell’ordine delle cose perché la ANP non ha espresso alcuna volontà e iniziativa in questo senso, quindi la lotta pacifista non è solo assente, non è nell’ordine delle cose.

Bassam Saleh e altri palestinesi, che condividono le stesse idee, devono togliersi assolutamente dalla testa che lo status-quo sia la soluzione giusta, perché a breve i sionisti implementeranno comunque la pulizia etnica in Cis-Giordania, perché sicuramente la hanno programmata da tempo e i primi bersagli saranno le guardie della ANP (prioritario per i sionisti che non ci siano forze palestinesi armate) come anche gli esponenti ANP.

Quello che serve è che i palestinesi si organizzino per resistere ai fanatici razzisti messianici, modalità da concordare, ma comunque avendo la certezza che il genocidio in Cis-Giordania sia una questione di tempo e non di una provocazione sconsiderata.

Ripeto ai palestinesi, toglietevi dalla testa che sarete risparmiati se “buoni”, siete già un bersaglio proprio perché palestinesi e i conflitti tra voi vi tolgono quella unità che vi servirà in futuro per resistere ai genocidi sionisti.

 

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4 Commenti


  • Palpal

    “avendo esso sempre appoggiato i palestinesi e le loro organizzazioni, Hamas compresa” FALSO
    Dico una sola parola : Yarmouk. Dovrebbe essere sufficiente a smentire questa affermazione.
    vero è che Hamas ha avuto una ‘riappacificazione’ con Assad nel 2022 ma questa è stata del tutto formale visto che il regime baathista ha continuato a tenere in prigione i suoi militanti in Siria (alcuni liberati da Sednaya e da altre prigioni dopo la caduta del regime, altri ancora desaparecidos, tra cui il loro leader in Siria).


  • Andrea Vannini

    Chi, se non la repubblica araba siriana e il presidente ASSAD, é stato il più coerente sostenitore della causa palestinese contro l’ imperialismo usa e il fascismo sionista?


  • Pippo

    bene rispondere all’articolo infame uscito nei giorni scorsi ma allucinante definire l’operazione militare del 7 ottobre “un piano sionista a lungo termine” è una toppa peggio del buco. la speranza è che almeno tra 9 novembre e queste porcate pubblicate stiano volando un po’di stracci al vostro interno. se nemmeno i giovani di OSA e Cambiare Rotta riescono a produrre una critica pubblica vuol dire che più che organizzazioni giovanili sono vera e propria manovalanza senza cervello.


  • Oigroig

    Posto che un despota antistatunitense non è per questo meno despota e sanguinario né che i suoi crimini di guerra non sono meno gravi e atroci… se questo testo non voleva “polemizzare” ma “ragionare”, non ci ho capito molto, anzi non mi pare proprio un ragionamento, ma solo un punto di vista dogmatico e non analitico espresso in un gergo tautologico e autoreferenziale. “Io credo…”, “Quello che serve…”. Poi è davvero facile spiegare cosa altri dovrebbero fare e come si dovrebbero organizzare mentre si sta ben lontani e al sicuro, in un paese con un governo più o meno corresponsabile a cui il “ragionamento” non fa alcun cenno… Infine, la metafora del “vampiro” era in uso nella Germania nazista ed è indice di scarsa cultura politica rivoluzionaria.

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