Nessuna grande potenza si muove secondo parametri, o presupposti, ideologici ma, unicamente, di ‘realismo politico’: ovviamente ammantato di obiettivi nobili e idealità ‘alte’.
Tutti ingredienti indispensabili, anzi vitali, per la propaganda.
Della quale non è il caso di rimarcare qui l’importanza cruciale.
La pervasiva ‘macchina’ del Dott. Goebbels nella prima metà del Novecento e la retorica bolsa del ‘mondo libero’ nella seconda metà resero appetibile qualunque intruglio, anche il più rancido.
La parola d’ordine con cui Sparta nel 431 optò per la guerra e invase l’Attica era, ben si sa, portare ‘la libertà’ ai Greci.
* da “La grande guerra del Peloponneso”, Laterza.
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