Ormai nell’estrema destra ellenica è gara a chi la spara più grossa, approfittando del clima di insicurezza e da una rabbia sociale che non trova sfogo in un progetto politico capace di rompere l’infernale meccanismo della sottomissione ai diktat della troika.
L’ultima uscita da parte dei neonazisti di Alba Dorata risale a ieri, quando alcuni esponenti del partito – che nei sondaggi è stabilmente dato al 10% dei consensi – hanno chiesto la restaurazione della pena capitale per quegli immigrati che si macchino di ‘crimini violenti’ non meglio specificati. A riportare la notizia è il quotidiano ellenico ‘Kathimerini’. Secondo Chrisy Avghì “gli immigrati assassini hanno trasformato il paese in una giungla” e “lo Stato è incapace di controllarli”. I neonazisti hanno anche chiesto che alla Polizia venga accordato di poter usare “armamento di tipo militare con il quale combattere le gang criminali di immigrati fortemente armate”.
Naturalmente, nei deliri dei deputati di Alba Dorata, nessun accenno ai tre militanti neonazisti arrestati giovedì con l’accusa di aver assaltato – peraltro inutilmente – una filiale della banca cipriota Bank of Cyprus, a Volos, nel nord-est della Grecia. Nelle abitazioni dei tre, di età compresa tra i 17 e i 21 anni, la polizia ha rinvenuto pistole finte, materiali di propaganda neonazista, vari gadget – t-shirt e sciarpe – di Alba Dorata, insieme a mazze da baseball e tirapugni. I tre sono stati fermati mentre fuggivano in moto dopo aver incendiato con delle bottiglie Molotov un distributore automatico dell’agenzia. Avevano anche tentato di sfondare le vetrate della filiale, senza riuscirci. I tre sono stati denunciati per incendio doloso, danni aggravati, esplosione, violazione delle leggi sul possesso di armi ed esplosivi. Anche i genitori di uno dei tre sono stati denunciati, dopo che avevano tentato di nascondere delle scatole che contenevano due pistole e un fucile (veri).
In un clima che si fa sempre più asfissiante, ieri ad Atene si è svolta l’ennesima manifestazione contro l’estrema destra e l’impunità che ne protegge le scorribande. Alcune centinaia di immigrati e di attivisti di sinistra e delle associazioni antirazziste hanno protestato – nell’ambito della Giornata mondiale contro il razzismo – anche contro la decisione da parte del governo ellenico di sospendere la procedura per concedere la cittadinanza ai figli di immigrati nati nel paese.
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