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La lenta fine dell’egemonia yankee svelata dal genocidio palestinese

Con la ri-assunzione al potere di Trump e le numerose sue prese di posizione e ordini esecutivi, quello che si sta verificando non è semplicemente la brutalità di un liberismo senza più freni inibitori che tenta imporre di nuovo la sua supremazia, ma è il sintomo di una lenta e precisa caduta dell’egemonia occidentale, ora in mano agli yankee.

La modernità è iniziata 500 anni fa in Europa tramite l’apertura della navigazione oceanica e con la rottura culturale attuata dalla Riforma Protestante, a cui nei secoli è seguito l’Illuminismo e i filosofi tedeschi e questo processo se da un lato ha portato a imperi coloniali di infinite disgrazie, in particolare per i popoli fuori dell’Europa, dall’altra ha prodotto una egemonia culturale fondata sui valori umani che ha costruito una “legalità” internazionale che infine ha portato alla costituzione dell’Onu e dei suoi istituti.

Gli imperi coloniali sono finiti a causa delle guerre intestine all’occidente e dopo la seconda guerra mondiale l’egemonia politica e culturale è stata assunta dal governo Statunitense, ma ora che non è più la prima potenza industriale e vacilla il suo primato economico, la risposta degli yankee è violenta nel tentativo di mantenere una egemonia prossima comunque a finire.

La risposta attuale, come il fascismo nel secolo scorso, è la negazione dei valori “positivi” costruiti in così tanti lustri, valori percepiti come inutili sia perché sono visti come un “impiccio”, sia perché ora quei meccanismi e valori si scontrano contro le pretese occidentali.

Il genocidio dei palestinesi, a Gaza come in Cis-Giordania, è perciò illuminante di questa situazione di degrado culturale occidentale.

Netanyahu, nonostante un mandato di cattura della CPI per genocidio, è andato tranquillamente negli USA, che se ne sono infischiati delegittimandola, mentre i mass-media occidentali collegialmente nascondono questo vulnus giuridico e morale, descrivendo l’evento come un normale viaggio diplomatico.

L’insofferenza alla legalità internazionale degli yankee, condivisa anche dal governo post-fascista italiano che ha ugualmente sputato sul diritto internazionale con Almasri, si manifesta nel rifiuto di istituti ONU come l’UNRWA, lo OMS, lo UNHRC, ma d’altronde se un capo politico yankee propone una pulizia etnica a Gaza sostituendola con una speculazione immobiliare a Gaza non ci si deve stupire.

Continuando di questo passo il biondo yankee propone sanzioni (illegittime) contro il Sudafrica perché questo governo fa un torto ai post-razzisti Boeri, di cui è parte anche Musk, e perché questo stato ha osato denunciare lo Stato sionista per genocidio (ma come si permette!).

Anche la destabilizzazione di USAID, motore di propaganda yankee e colpi di stato colorati, rivela una volontà di ristrutturazione egemonica di cui non è chiaro gli sviluppi futuri.

Gli yankee non sono soli in questo percorso di deriva culturale ed etica visto che molti governi occidentali si dichiarano indisponibili all’arresto del genocida Netanyahu, compreso quello italiano (magari replicando le scuse squallide alla Almasri) e a votare di conseguenza all’ONU.

La resistenza palestinese, senza saperlo, ha svelato la frana culturale ed etica dell’occidente collettivo, e la domanda è: cosa succederà ora?

Sfortunatamente l’occidente è in declino ma ha ancora molte energie, specialmente militari, quindi farà molti danni nel prossimo futuro, in via di massima opererà ancora per un lungo periodo, almeno sino a quando avverrà qualche evento inaspettato che romperà tutti i giochi.

Altra conseguenza sarà il futuro dei colonialisti neo-occidentali: i sionisti hanno conglobato mediaticamente gli ebrei nel mondo e questo significherà, a meno di una rivolta degli israeliti contro i razzisti al loro interno, che nel futuro lo scempio del genocidio attuato dai nazisti sarà dimenticato perché sarà ricordato il genocidio e la pulizia etnica dei palestinesi, a futura infamia di questi coloni messianici, perché una falsità può essere propagandata per molto tempo, ma mai per sempre.

Quello che stiamo vedendo non sono semplicemente azioni violente degli yankee che brutalmente si vogliono imporre, ma ribadendolo, sono il sintomo e la conseguenza di malessere delle elite occidentali a cui i comunisti devono opporsi, pena venire travolti insieme a loro.

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1 Commento


  • Pasquale

    …il nuovo tarda a venire, nel frattempo…governi criminali nascono.

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