E’ evidente – oramai – che il governo del Cavaliere, appoggiato incondizionatamente dalla Lega Nord, è fermamente intenzionato ad impedire, a Napoli e in Campania, la concretizzazione di qualsivoglia Piano Rifiuti che interrompa la tragica spirale (discarica-inceneritore-inquinamento) che da decenni attanaglia l’intera regione.
Da questo punto di vista la cronaca di queste ore è la dimostrazione palese di una linea di condotta governativa tesa ad affermare una situazione sociale in cui l’unica fuoriuscita dall’emergenza/rifiuti dovrebbe essere, di nuovo, il rilancio del ciclo di smaltimento dei rifiuti fondato, prevalentemente, sugli inceneritori, sulle discariche e sul collaudato intreccio di truffe, speculazioni e vantaggi economici e politici per le varie cricche annidate nel sistema imprenditoriale, nei circuiti criminali e nelle stesse istituzioni.
Una modalità la quale, nel corso del tempo, sia in presenza di amministrazioni di centro destra e sia di centro sinistra, è stata la costante che ha partorito la situazione che stiamo tragicamente registrando con annesso l’intero corollario di inquinamento, di devastazione ambientale e di accertati danni alla salute dei cittadini.
Di fronte a questo scenario l’Amministrazione Comunale, presieduta da Luigi De Magistris, è in difficoltà ed anche i primi provvedimenti in materia, pur contenenti prime misure in direzione di scelte ecosostenibili, appaiono depotenziati ed inefficaci quando cozzano con il muro di interessi sedimentati in decenni di governance bipartizan.
Bene, quindi, stanno facendo i movimenti di lotta, gli attivisti sociali, l’Unione Sindacale di Base ed alcune associazioni ambientaliste indipendenti a mobilitarsi contro il governo avvertendo, però, la stessa Amministrazione Comunale, che sul terreno concreto delle scelte da approvare non si faranno sconti a nessuno e né, tantomeno, i napoletani si presteranno ad essere contrapposti ai cittadini delle altre zone della provincia e della regione dove si intende scaricare la monnezza.
Da questo punto di vista sono sacrosante le ribellioni degli abitanti di Acerra, di Caivano e di tutti i luoghi, già pesantemente umiliati da condizioni di inquinamento e di devastazione ambientale, le quali, in questi giorni, sono tornate a farsi ascoltare con determinazione.
Si ripropone, ancora una volta, la necessità di coordinare, sempre meglio, le attività di discussione e di mobilitazione di quanti si cimentano sul versante dei movimenti di lotta e dell’attivismo sociale. Un necessità resa urgente dallo svolgimento delle dinamiche materiali di queste ore e che dovrà, se vuole essere all’altezza delle sfide in campo, dotarsi degli indispensabili strumenti politici ed organizzativi.
* Rete dei Comunisti (Napoli)
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