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Cassa integrazione: altri 400.000

Riparte la cassa integrazione. Dopo un primo flebile calo registrato nel mese di gennaio, la cig ha ripreso a crescere lo scorso mese mettendo a segno un aumento congiunturale del +17,2%, per un monte ore complessivo di 70.625.100, con aumenti pesanti per la cassa straordinaria e per quella in deroga. Dietro questi dati ci sono 400mila lavoratori coinvolti dai processi di cassa, con oltre 123mila in cassa in deroga, che nei soli primi due mesi dell’anno hanno già perso poco più di 500milioni di euro, pari a 1.258 euro netti in meno in busta paga.

I settori dove la cigs aumenta, in riferimento ai primi due mesi dell’anno sullo stesso periodo dello scorso, sono quello del legno (+252,7%), che conferma una situazione in netto peggioramento, trasporti e telecomunicazioni (+99,5%), energia elettrica e gas (779,2%). Mentre i settori che fanno registrare una riduzione delle ore sono il meccanico (-34,1%), il tessile (-22%), carta e poligrafiche (-49,7%), vestiario e abbigliamento (-19,9%).

Infine la cassa integrazione in deroga (cigd) segna aumenti sia sul dato congiunturale che su quello tendenziale. Con le sue 22.321.974 di ore di febbraio la crescita sul mese precedente è del +23%, così come è in aumento anche rispetto a febbraio 2010 del +13,1%. Le ore di cigd registrate da inizio anno, pari a 40.468.989, riportano una flessione sui primi due mesi del 2010 del -3%. Tra i settori con il maggiore ricorso alla cigd c’è l’alimentare, il metallurgico e l’edilizia dove a fronte di una riduzione della cigs corrisponde una aumento della cigd.

A febbraio, considerando un ricorso medio alla cig, pari cioè al 50% del tempo lavorabile globale (4 settimane), si confermano essere 798.148 i lavoratori in cigo, cigs e in cigd. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore, pari a 8 settimane lavorative, si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 399.074 lavoratori, di cui 123.381 in cigd.

Il rapporto denuncia come «anche in questo primo scorcio di 2011 nulla cambi, in termini di condizioni economiche e sociali, per migliaia di lavoratori che continuano ad essere ignorati dai provvedimenti, dalle frustate del governo». Di fatti, dai calcoli dell’Osservatorio cig, si rileva come i lavoratori parzialmente tutelati dalla cig abbiano perso nel loro reddito 501.936.651 euro, pari a 1.258 euro per ogni singolo lavoratore.

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