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Roma. Assolti i manifestanti arrestati per le contestazioni al Giro della Vergogna

Ricordate il Giro d’Italia dell’anno scorso ? Quello partito da Gerusalemme, tra le polemiche. Lungo tutte le tappe italiane molti attivisti hanno contestato l’evento sportivo, utilizzato come strumento di propaganda sionista.

Ricordate l’ultima tappa che si è tenuta a Roma? Oltre un centinaio di manifestanti avevano accompagnato il passaggio dei ciclisti con cori e contestazioni. Dopo l’ultimo giro la polizia è intervenuta violentemente tra i manifestanti.

Il bilancio fu di 6 fermi, 4 arresti e diversi feriti tra gli attivisti. Digos e agenti presero a calci e pugni giovani e meno giovani. La Questura parlò di un “tentativo da parte di circa 200 persone di dirigersi in massa verso le transenne che delimitavano la zona destinata al circuito”. Il pretesto dell’intervento delle forze dell’ordine fu l’accensione di un pericolosissimo fumogeno, a gara già conclusa (Qui il racconto completo di quella giornata).

Ovviamente, come spesso accade per le fantasiose ricostruzioni della Questura, era tutto falso. Gli arresti si dimostrarono mirati verso i soggetti più attivi nelle lotte sociali o verso chi stava riprendendo i fatti.

Venerdi si è tenuta l’udienza in primo grado per i 4 arrestati, con richieste da parte del pm che arrivavano a 6 mesi di detenzione. Tutti quanti sono stati assolti dal giudice perchè il fatto non sussiste. I castelli di sabbia della Questura sono crollati, dimostrando ancora una volta gli abusi degli apparati securitari, strumentalizzati per fini politici.

 

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