E’ andata a vuoto la provocazione improvvisata dagli esuli cubani in servizio permanente effettivo come “coadiutori” della Cia. Ieri avevano fatto circolare la voce che Wilfredo Soto, dissidente cubano morto sabato scorso, era stato ucciso “a foza di botte”.
Tutto falso. Il medico che lo aveva in cura ha spiegato su un blog, con dovizia di particolari, che Soto è deceduto a causa di una pancreatite e una insufficienza renale. Secondo il medico Ruben Aneiro Medicna, Soto soffriva anche di «diabete, ipertensione e di una miocardiopatia dilatata». Lo si apprende sul sito che riporta anche una fotografia del medico, in servizio presso l’ ospedale Arnaldo Milian, della città di Santa Clara, dove viveva ed è morto Soto. Lo stesso sito, www.yohamdry.com, cita fonti della polizia che avrebbero confermato che Soto Garcia non fu picchiato in alcun momento, e che la morte è stata provocata dalle complicazioni dovute alle sue patologie.
Evidentemente qualcuno ha pensato che, nell’informazione “collassata” di questi ultimi tempi, pronta a bere qualsiasi notizia senza più verificarne la veridicità, si potesse mettere in piedi una bella campagna contro l’isola che non cede.
Volete un esempio? Rocco Cotroneo, corrispondente da Rio de Janeiro (Brasile, non proprio vicino Cuba), sul Corriere della Sera di oggi, se ‘era già bevuta tutta. Senza nemmeno un dubbio. Un vero professionista.
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