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Batterio killer: viene dai germogli di soia tedeschi

Sono stati i germogli di soia tedeschi mangiati crudi a scatenare l’epidemia del batterio killer Escherichia Choli (Ehec) in Germania. Lo ha confermato alle 18 in una conferenza stampa ad Hannover il ministro della Sanità della Bassa Sassonia, Gerd Lindemann (Cdu). Le autorità mediche, secondo lui, si trovano adesso «sulla pista giusta». «Abbiamo identificato un prodotto che è stato fornito in tutte le località in cui si sono verificate vaste infezioni di Ehec», ha spiegato il ministro.

Già alcuni anni fa i germogli di soia avevano provocato in Asia un’epidemia analoga a quella scatenatasi in Germania (finora 21 vittime nel paese sulle 22 totali), con un totale di 1.526 persone infettate. Le autorità della Bassa Sassonia hanno anche individuato un’azienda di Uelzen, che ha distribuito in varie parti del paese i germogli da consumare crudi.

Sono oltre 2mila le persone contagiate in 12 Paesi, dal “batterio killer” E.coli, che ha provocato 21 vittime in Germania. Lo riferisce l’Organizzazione mondiale della Sanità sottolineando che i paesi coinvolti, oltre alla Germania, sono Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.
Tutti i casi registrati riguardano persone che risiedono o hanno recentemente visitato la Germania settentrionale. Ieri, è stato smentito il primo caso sospetto in Italia, a Merano, dove un turista tedesco è stato ricoverato con una infezione intestinale di altro tipo. L’allarme era stato lanciato dal quotidiano locale “Dolomiten”. Il paziente – ha riferito l’ospedale – ha una infezione intestinale di altro tipo. Il batterio colpisce soprattutto le donne.

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