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Obama alla prova della riduzione del debito. O “sarà catastrofe”

Barack Obama prende in mano le redini delle negoziazioni per la riduzione del deficit, segnalando che la posta in gioco è alta: il mancato accordo sull’aumento del tetto del debito causerebbe agli Stati Uniti il default con – avverte Mohamed El-Erian, amministratore delegato di Pimco, il maggiore fondo comune di investimento al mondo – conseguenze «catastrofiche».

Il presidente Obama incontrerà domani i leader del Senato per cercare di risolvere l’impasse che si è venuta a creare in Congresso, e raggiungere un accordo per aumentare il limite legale del debito entro il 2 agosto, termine fissato dal segretario al Tesoro, Timothy Geithner, prima di un eventuale default. Le negoziazioni si sono interrotte giovedì, con i repubblicani che hanno abbandonato il tavolo delle trattative attaccando i democratici, secondo i quali un accordo per la riduzione del deficit deve includere un aumento delle tasse. I repubblicani e molti democratici hanno detto che non appoggeranno un aumento del tetto del debito senza un piano di riduzione del deficit. E i tempi saranno lunghi: anche se un accordo sarà trovato, serviranno settimane per il via libera di Camera e Senato.

«Il mio consiglio è quello di provare a raggiungere un accordo», afferma El-Erian in un’intervista alla Cnn. L’economia americana è in rallentamento e a giorni scadrà il piano da 600 miliardi di dollari della Fed per l’acquisto di titoli di Stato. Secondo El-Erian non sarà facile rimpiazzare la Fed negli acquisti. «Una regola di base per gli investitori è non comprare qualcosa a meno che non si sappia chi sono gli altri compratori. Quando si guarda ai titoli di Stato del Tesoro si vede un grande acquirente uscire dal mercato e non è possibile identificare altri compratori come la Fed».

El-Erian osserva che i problemi di bilancio degli Usa scompaiono con quelli della Grecia. «È inevitabile che la Grecia debba ristrutturare il proprio debito. La Grecia ha due problemi: ha troppo debito e non può crescere e, fino a che questi problemi non saranno risolti, l’Europa sarà contaminata. La Grecia è stata salvata un anno fa e un anno dopo ogni singolo indicatore è peggiorato».

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