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Freedom Flotilla. Isreaele prova a deviare l’approdo

Israele sembra rendersi ora conto dell’idiozia che stava commettendo, ma non tanto da far marcia indietro completa. QUell che segue, ai loro occhi, dovrebbe dunque essere una sorta di “mediazione”.

La marina israeliana non intende intercettare la Flottiglia filo-palestinese che trasporta aiuti umanitari per Gaza se essa, «dando prova di raziocinio», li scaricherà al porto di el-Arish (nel Sinai egiziano), da dove saranno inoltrati nella Striscia. Lo ha affermato alla radio militare il ministro per le Retrovie Matan Vilnay, secondo cui «l’Egitto ha già dato il proprio consenso». Vilnay ha peraltro escluso che a Gaza ci sia alcuna emergenza umanitaria.

La marina, secondo Vilnay, impedirà invece alla Flottiglia di raggiungere Gaza «perchè quella è solo una provocazione». Sulla stampa israeliana sono intanto apparsi commenti improntati a scetticismo sulle accuse – divulgate ieri con clamore da ambienti ufficiali – secondo cui attivisti a bordo della Flottiglia potrebbero lanciare materiale chimico sui militari che dovessero abbordarla, per appiccare loro il fuoco. Alcuni ministri del Consiglio di difesa del governo hanno detto a Maariv di aver appreso di questo pericolo «solo dalla stampa». Yediot Ahronot ipotizza che qualcuno abbia ingigantito ad arte il pericolo insito nella presenza di sacchi di fertilizzanti agricoli che, almeno in teoria, potrebbero essere utilizzati anche per fini offensivi. Vilnay, nell’intervista, ha insistito che esiste davvero il pericolo che militari israeliani possano essere aggrediti se salissero a bordo delle imbarcazioni della Flottiglia. «Ci sono informazioni concrete – ha detto – e con esse ci sono anche valutazioni più generiche. Inoltre ci basiamo sulla esperienza della Marmara (la nave passeggeri turca abbordata un anno fa, dove 9 persone furono uccise dal fuoco dei militari, ndr) e sulla presenza in questa Flottiglia di skin-heads». La radio militare ha aggiunto che la marina teme che i suoi militari possano essere attaccati, una volta a bordo della Flottiglia, con armi da fuoco, benzina, prodotti chimici, o oggetti contundenti.

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