Alla vigilia di una controversia votazione alla Knesset su una proposta di indire due commissioni di inchiesta parlamentare sulle origini dei finanziamenti ad alcune Ong di sinistra, il clima politico in Israele si fa più incandescente. Sembra pressochè certo però, anche per l’opposizione del premier, che la proposta non passerà. A chiedere le commissioni di inchiesta è il partito di estrema destra e membro della coalizione di governo Israel Beitenu (IB), il cui leader, il ministro degli esteri Avigdor Lieberman, ha espressamente accusato le Ong Adala, Ittijah, Yesh Din, Breaking the Silence, New Profile, di essere «organizzazioni terroristiche». Secondo IB governi stranieri, ostili alla politica di Israele nei confronti dei palestinesi, si celerebbero dietro i finanziamenti a almeno alcune Ong. Secondo Lieberman queste Ong sarebbero responsabili della diffusione del 90% delle informazioni «false e distorte» trasmesse alla commissione di inchiesta dell’ Onu che ha accusato Israele di crimini di guerra durante l’offensiva contro Hamas a Gaza nel gennaio del 2009 e pure di altre campagne volte a macchiare l’immagine di Israele nel mondo, segnalando inoltre i nomi di soldati e ufficiali delle forze armate davanti alle magistrature di diversi paesi. Membri di queste Ong inoltre sarebbero stati condannati per attività di spionaggio per conto degli Hezbollah libanesi e di altre nemici di Israele. Immediata è stata la reazione di tre Ong, Yesh Din, Adala e Breaking the Silence, che hanno detto di essere intenzionate a citare Lieberman per diffamazione. In una lettera al ministro il legale delle Ong, Michael Sfard, ha accusato Lieberman di lanciare accuse «fantastiche», nate da una «fantasia delirante», «senza un briciolo di prova» e invitandolo a rinunciare alla sua immunità parlamentare. La presa di posizione del premier contraria all’iniziativa parlamentare di IB ha irritato Lieberman: «siamo stati noi – ha ricordato in tono di trasparente minaccia – a incoronare premier Netanyahu».
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