Emissari del regime di libico e rappresentanti del Dipartimento di Stato americano sabato scorso si sono incontrati faccia a faccia in Tunisia. La notizia è venuta da Tripoli ed è stata confermata dal Dipartimento di Stato, sia pure con sfumature diverse.
Secondo il portavoce del governo di Tripoli, Moussa Ibrahim, che ha confermato alla Cnn che gli incontri si sono svolti in Tunisia, si è trattato di «un primo passo» per cercare di trovare una soluzione condivisa alla crisi libico. E a suo avviso, «ne seguiranno di ulteriori». «Siamo pronti a discutere proposte per fare passi avanti, per fare in modo che altre persone non siano più ferite e che sia messa fine a questo conflitto – ha dichiarato Ibrahim – in modo che le guastate relazioni tra la Libia, gli Stati Uniti e gli altri Paesi della Nato possano essere ripristinate».
Il Dipartimento di Stato americano, invece, si è limitato a confermare che gli incontri con esponenti del regime libico vi sono stati, ma senza precisare nè quando nè dove. In una dichiarazione rilasciata a New Delhi, dove il segretario di Stato Hillary Clinton si trova in visita ufficiale, un portavoce del Ministero degli Esteri Usa ha ammesso che rappresentanti americani «si sono incontrati con esponenti del regime (di Tripoli) per consegnare un chiaro e fermo messaggio: l’unico modo per fare passi avanti è che Gheddafi lasci il potere». Nella sua dichiarazione il portavoce ha sottolineato che «questo punto non è negoziabile».
Una ulteriore puntualizzazione è poi giunta da Tripoli dove, incontrando gli inviati stranieri e ribadendo indirettamente che Gheddafi non ha nessuna intenzione di lasciare, Ibrahim Moussa ha ribadito che il regime è pronto a ulteriori contatti ma senza «precondizioni». Secondo fonti della delegazione al seguito di Hillary Clinton, per parte americana hanno partecipato al faccia a faccia Jeffrey Feltman, segretario di stato aggiunto per il Medio Oriente, e Gene Cretz, ambasciatore americano in Libia formalmente ancora in carica ma non più presente nel paese.
La conferma degli incontri giunge all’indomani del riconoscimento da parte di Hillary Clinton del Consiglio di Transizione Nazionale libico come «legittimo governo» della Libia. «Finchè un’autorità ad interim non sarà insediata – aveva detto Hillary Clinton tre giorni fa intervenendo alla riunione a Istanbul del Gruppo di Contatto – gli Stati Uniti riconosceranno il Cnt quale legittima autorità di governo per la Libia e tratteremo con esso su quella base».
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