Il leader libico Muammar Gheddafi può rimanere il Libia, ma lasciando definitivamente la scena politica. Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri francese Alain Juppè, sottolineando che questa è condizine necessaria per un cessate il fuoco.
«Una delle possibili ipotesi è che Gheddafi resti a vivere in Libia, ma ad una condizione, che si faccia nettamente da parte rispetto alla vita politica libica», ha sottolineato il ministro Juppè in un intervento alla televisione LCI. «È quanto ci aspettiamo – ha aggiunto – prima di poter dare il via al processo di cessate il fuoco».
Intanto prosegue il lavorio diplomatico per trovare una soluzione alla guerra. È previsto nel pomeriggio a Mosca l’incontro tra il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov e il suo collega libico Abdelati al Obeidi. Un colloquio richiesto da Tripoli e organizzato dalla diplomazia russa nel quadro degli sforzi dell’Onu e dell’Unione Africana per mettere fine allo spargimento di sangue e trovare una soluzione politica. Mosca, che ha ripetutamente criticato l’intervento militare della Nato, ritenuto una violazione della risoluzione Onu sulla quale si era astenuta, si è ritagliata un ruolo di mediatore tra le parti in conflitto. Anche ieri il leader del Cremlino Dmitri Medvedev aveva ribadito a Hannover, durante il vertice con il cancelliere tedesco Angela Merkel, che la Russia è convinta della possibilità di raggiungere un compromesso tra il regime di Tripoli e i ribelli.
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