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Cile. In decine di migliaia in difesa dell’istruzione pubblica

Circa 50 mila cileni sono sfilati oggi per le strade di Santiago per chiedere la fine della repressione contro il movimento studentesco e per esigere istruzione gratuita e di qualità. La manifestazione è stata convocata dall’Assemblea Coordinatrice degli Studenti Secondari (Aces) e dal collegio dei professori. «Se il governo vuole lucrare, uniti lotteremo», si leggeva su un grande striscione che apriva la marcia, svoltasi sotto la pioggia, vicino al palazzo presidenziale della Moneda. Dagli edifici lungo il percorso della manifestazione si udiva il rumore indiavolato di casseruole che contraddistingue la lotta studentesca. Gli studenti hanno respinto venerdì scorso l’ultima proposta di riforma dell’istruzione e a centinaia sono stati arrestati dalle forze dell’ordine durante i disordini avvenuti nelle maggiori città del Cile. I manifestanti hanno dato al governo sei giorni di tempo per presentare un nuovo documento. Intanto, sta organizzando per martedì prossimo uno sciopero nazionale. Il presidente del partito socialista, Osvaldo Andrade, nell’appoggiare ufficialmente gli studenti, ha proposto che il futuro dell’istruzione sia sottoposto a un plebiscito nazionale. La dirigente dell’Assemblea Coordinatrice, Paloma Munoz, ha dichiarato che marce e mobilitazioni continueranno: «Abbiamo mostrato al governo che cosa è l’unità sociale, con tutta Santiago che ha partecipato alla marcia».

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