Creare una banca con sedi a Mosca, Caracas e Pechino trasformandola in una nuova istituzione finanziaria analoga alla Banca Mondiale, su scala ovviamente più modesta: è l’ambizione, forse un pò velleitaria, di Russia e Venezuela, come emerso ieri a Caracas in un incontro tra il presidente venezuelano Hugo Chavez e una delegazione russa guidata dal ministro degli esteri Serghiei Lavrov. Lo riporta il quotidiano Kommersant. Nel 2010 Mosca e Caracas avevano firmato un accordo per la nascita di una banca con 4 miliardi di dollari di capitale destinata a finanziare progetti comuni. Dopo l’apertura di una sede nella capitale russa, Chavez ha annunciato una rappresentanza non solo nella capitale venezuelana ma anche in quella cinese. «Attualmente stiamo studiando le possibilità di trasformare la banca in istituzione finanziaria internazionale sull’immagine della banca Mondiale. Ben inteso, su una scala più modesta», ha spiegato una fonte della delegazione russa. Ma il nuovo istituto finanziario ambirebbe anche a diventare una alternativa al Fmi, tanto odiato da leader venezuelano. Secondo un’altra fonte, Chavez sarebbe pronto a trasferire nella nuova banca una parte dei conti della compagnia petrolifera pubblica Pdvsa. Uno dei primi progetti della banca russo-venezuelana potrebbe essere la concessione di un credito di quattro miliardi di dollari a Caracas, che proprio l’11 agosto aveva annunciato negoziati con la Russia per ottenere un prestito analogo destinato alla modernizzazione delle forze armate. Secondo Kommersant, tale somma consentirebbe a Chavez di acquistare armi russe, compensando in parte le perdite subite da Mosca per l’embargo sulla Libia
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