Aumenta l’affluenza alle urne e i partiti di sinistra e centro-sinistra hanno vinto le elezioni legislative di ieri in Danimarca che torneranno a guidare dopo dieci anni di egemonia del blocco di destra. Il nuovo premier danese sarà la leader dei social-democratici Helle Thorning-Schmidt, prima donna a capo dell’esecutivo del Paese. Il liberale Lars Loekke Rasmussen ha ammesso la sconfitta ed ha annunciato che rassegnerà oggi le sue dimissioni. La vittoria è stata però meno larga del previsto e i seggi attribuiti ai territori autonomi della Groenlandia e delle Isole Far Oer possono ulteriormente ridurre il divario.
I socialdemocratici hanno infatti ottenuto il 25% circa dei suffragi mentre il primo partito del paese: sono ancora liberali di Rasmussen, che hanno ottenuto il 26,15% dei voti ma che scontano il crollo dei consensi subito dai conservatori e il ridimensionamento del Partito del Popolo Danese di estrema destra.
Il Partito Socialista Popolare, alleato dei socialdemocratici, da parte sua non è riuscito a conquistare i consensi sperati, mentre registrano progressi il Partito Radicale e la Lista dell’Unità. Si tratta di partiti fortemente schierati contro l’Unione Europea. Grazie al loro contributo il blocco di centro-sinistra ha potuto ottenere 89 seggi in Parlamento contro gli 86 degli avversari di centro-destra.
L’affluenza alle urne stavolta è stata decisamente alta : 87,7% ed ha raggiunto il suo livello più alto degli ultimi decenni.
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