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Cina e Russia. Veto all’Onu sulla condanna della Siria

Russia e Cina bloccano la carica dei Paesi europei contro il regime di Assad. I due membri permanenti del Consiglio di Sicurezza dell’Onu hanno posto infatti il veto sulla bozza di risoluzione promossa da Francia, Germania, Inghilterra e Portogallo. Bozza in cui si condannava il regime di Assad per la dura repressione delle manifestazioni e si chiedeva alle autorità di Damasco di porre fine immediatamente ad ogni tipo di violenza contro i civili.

Dopo settimane di sforzi diplomatici per trovare una strada comune, i Quindici si sono quindi spaccati, nonostante l’appello della comunità internazionale affinchè l’Onu assumesse una posizione chiara e decisa contro la sanguinosa repressione delle dimostrazioni per la democrazia in Siria. Nove i voti a favore del progetto di risoluzione promosso dai Paesi europei: oltre a quelli di Francia, Inghilterra, Germania, Portogallo, anche quelli di Stati Uniti, Bosnia Erzegovina, Nigeria, Gabon, Colombia. Quattro invece gli astenuti: India, Sud Africa, Libano e Brasile.

Dura la reazione al veto di Mosca e Pechino da parte dei Paesi occidentali. Susan Rice, rappresentante permanente degli Stati Uniti all’Onu, ha dichiarato che gli Usa sono «indignati» per il risultato del voto. «Oggi la Siria ha avuto la prova di quali sono i Paesi che hanno ignorato il suo appello. Questo Consiglio – ha sottolineato la Rice – ha il dovere di porre fine a sei mesi di violenze, torture e repressioni. E ha il dovere di prendere una decisione che garantisca la pace e la sicurezza di un paese e di milioni di persone».

America e Paesi europei speravano in un voto solido da parte dei Quindici per inviare un messaggio chiaro al leader di Damasco. Il rappresentante francese Geraud Araud ha parlato di «veto politico» dettato da interessi particolari, che non tiene conto di una situazione drammatica e della morte di 2.700 persone innocenti. La versione finale della bozza di risoluzione promossa da Inghilterra, Germania, Portogallo e Francia, più volte modificata per tentare di raggiungere un accordo con Mosca, prevedeva l’esortazione alle autorità di Damasco a porre fine ‘immediatamentè ad ogni tipo di violenza. Non si parlava sanzioni, sicuramente bloccate dalla Russia, ma veniva menzionata l’assunzione da parte dell’Onu di ‘misure miratè in caso di prosecuzione della repressione.

Dalla sala del Consiglio di Sicurezza, i Paesi occidentali hanno però lanciato un messaggio chiaro: il veto non fermerà il loro sforzo di porre fine alla sistematica violazione dei più basilari diritti umani che da marzo sta mettendo in ginocchio la Siria.

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