Problemi sindacali più grandi del previsto per Sergio Marchionne “l’amerikano”.
Il nuovo contratto di lavoro di Chrysler sotto accusa. Un gruppo di 227 operai specializzati ha inviato una lettera al board del sindacato United Auto Worker (Uaw) contestando la ratifica dell’intesa che – a loro avviso – non ha tenuto conto del voto contrario della maggioranza degli operai specializzati. Se l’appello avrà successo, il Uaw – riporta il Detroit Free Press – potrebbe essere costretto a cercare di rinegoziare parte o tutto l’accordo.
Ma Chrysler, da parte sua, potrebbe non volerlo fare e optare per spingere l’intera intesa in un arbitrato vincolante. Gli operai specializzati in Chrysler sono 5.000 e il 55,6% di questi ha votato contro il nuovo contratto. A votare a favore dell’accordo è stato il 55% dei 23.000 dipendenti Chrysler iscritti al sindacato. Lo statuto del Uaw prevede che il contratto sia ratificato sia dagli operai specializzati, sia dalle altre categorie di operai. Ma i leader del Uaw avrebbero deciso, in un incontro a porte chiuse, di passare sopra la posizione degli operai specializzati e firmare l’intesa del 26 ottobre, stabilendo che la loro contrarietà era dovuta solo ai termini economici, meno generosi di quelli previsti per le altre due case automobilistiche, Ford e General Motors.
Il Uaw valuterà l’appello e probabilmente verrà decisa un’udienza davanti al ‘Public Review Board’, organismo indipendente previsto nello statuto del sindacato e creato nel 1957. Nel 1973 il Public Review Board ha valutato un appello presentato dai dipendenti Ford, stabilendo che il Uaw ha l’autorità di ratificare un contratto anche a fronte della contrarietà degli operai specializzati. Il nuovo contratto di lavoro di Chrysler alza a 19,28 dollari l’ora il compenso dei nuovi assunti. Durante le negoziazioni sindacali, l’amministratore delegato di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne, aveva cercato di convincere il Uaw ad abbandonare gradualmente la struttura a due livelli di compensi vigenti in Chrylser.
Secondo indiscrezioni Marchionne avrebbe proposto un compenso di 22 dollari l’ora, una cifra che – secondo fonti della Chrysler – non è completamente esatta in quanto va inquadrata in un accordo ampio e di più lungo termine, e che comunque non sarebbe stata applicata agli assunti prima del 2007, che hanno un salario orario di 28 dollari.
«Abbiamo votato l’accordo preliminare ma» il sindacato «ha usato una scappatoia procedurale per ratificarlo. Non è un buon accordo e crea un pericoloso precednte, faremo il possibile per fermarlo» afferma con il Detroit News Alex Wassell, uno dei membri dell’Autoworkers Caravan, il gruppo di dissidenti che ha inviato la lettera al Uaw da parte degli operai specializzati. George Windau, dipendente dell’impianto Chrysler di Toledo dove la petizione è iniziata, critica il Uaw per «non averci chiesto perchè votavamo no. Le nostre voci devono essere ascoltate» precisa, chiedendo che il nuovo contratto non sia finalizzato fino a che l’appello non sia stato valutato.
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