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Portogallo, lotta dura contro i pedaggi

Un funzionario dell’impresa che gestisce l’autostrada ferito da un colpo di fucile, atti di vandalismo contro i caselli, un’ondata di furti di targhe per beffare le telecamere di controllo alle barriere: l’istituzione del pedaggio sull’autostrada A22, in Portogallo, nota come la Via do Infante, che attraversa l’Algarve in direzione di Ayamonte (Huelva) in Spagna, ha sollevato dallo scorso 8 dicembre un malcontento che va ben oltre le semplici proteste.

Ai caselli all’altezza del km 43, in direzione Agoz-Guia, in Albufeira, all’alba di ieri un funzionario dell’azienda che gestisce l’autostrada è rimasto ferito da un colpo di fucile, mentre si avvicinava a un casello del telepass, cui vandali ignoti avevano appiccato il fuoco. Secondo fonti della polizia locale citate oggi dai media portoghesi, incendi di natura dolosa sono stati appiccati anche alla barriera di Boliqueime della stessa autostrada. E agenti della pubblica sicurezza di Olhao, sempre in Algarve, mettono in collegamento l’ondata di furti di targhe automobiliste con l’entrata in vigore del pedaggio sulla A22, a partire dallo scorso 8 dicembre. La polizia non esclude che le matricole vengano utilizzate da automobilisti-pirati per passare le barriere senza pagare il pedaggio, in modo che le multe arrivino poi al proprietari delle targhe.

Anche se l’introduzione del telepass sulle quattro autostrade lusitane rientrava nel pacchetto di tagli approvati dal precedente governo socialista, guidato da José Socrates, è stato l’esecutivo del conservatore Pedro Passos Coelho a renderla operativa. Una misura che ha suscitato numerose proteste, dal momento che ha notevolmente aggravato i costi di cicolazione. I portoghesi sono infatti obbligati a munirsi di un dispositivo elettronico che legge la targa e costa 27,5 euro, associato a un conto corrente. In alternativa, hanno cinque giorni di tempo dal momento dell’utilizzo per pagare il pedaggio dell’autostrada in uno degli uffici postali di Correios de Portugal.

Per i turisti stranieri sono state installate cabine elettroniche in cui acquistare carte pre-pagate di 3 o 5 giorni di validità, ricaricabili. Anche se, stando alle numerose denunce citate dai media, i dispositivi non hanno funzionato correttamente durante i primi giorni dell’entrata in vigore dei pedaggi.

Gli elevati prezzi e la complessità dei pagamenti, in tempi di grave crisi economica e coi pensanti tagli imposti dal governo per il contenimento del deficit, hanno fatto estendere la protesta da un lato all’altro del Paese, con marce lente sulle autostrade e l’appello al boicottaggio, mosso da associazioni e da cittadini indignati. Ma l’alternativa all’autostrada A22 a pagamento è una arteria nazionale completamente collassata dal traffico, dopo che i tir sono tornati a utilizzarla, pur di evitare le forche caudine del telepass.

(AnsaMed)

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