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A Babbo Natale i bambini greci chiedono un lavoro per i genitori

Per la prima volta da quando, vent’anni fa, è stato aperto in Grecia l’Ufficio postale di Babbo Natale, i bambini nel paese colpito dalla crisi e dalla cura da cavallo di Ue e Fmi non hanno chiesto solo giocattoli nuovi, ma anche un giaccone caldo o un posto di lavoro per i genitori disoccupati sempre più numerosi.
Gli impiegati del quartier generale delle Poste Elleniche ad Atene, dove vengono raccolte in speciali cassette rosse migliaia di lettere inviate alla casa di Babbo Natale, sono rimasti senza parole, questa settimana, leggendo una lettera che somigliava più ad una lista della spesa che ad una tipica letterina di Natale. «Caro Babbo Natale, quest’anno vorrei che mi portassi due pannolini, del latte, un ciuccio, una spazzola viola e un lavoro per mia sorella», ha scritto Maria, un’alunna delle elementari dall’isola di Creta. Nella profonda recessione in cui è caduto il Paese, per molte famiglie nella Grecia oppressa dal debito queste vacanze natalizie saranno tristi, poichè forti tagli ai salari e imposte non lasciano margini per doni e spese. Quest’anno molti bambini hanno scritto a Babbo Natale con la speranza che possa procurare un lavoro ai loro genitori o fornire soldi per i bisogni quotidiani durante le vacanze, invece di mandare costose bambole. Tutte le lettere ricevute dalle speciali cassette rosse, piazzate all’inizio di dicembre fuori da ogni ufficio postale in tutta la Grecia, saranno lette dagli impiegati delle Poste e tutti i bambini che le hanno scritte riceveranno una risposta scritta e un regalo simbolico da Babbo Natale.

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