Si riunisce oggi la direzione della Confederazione Generale dei Lavoratori di Grecia (Gsee), il maggiore sindacato che raggruppa i lavoratori del settore privato, per decidere la linea da seguire negli incontri con le organizzazioni imprenditoriali in vista dell’arrivo dei rappresentanti della troika ad Atene previsto per metà mese. I creditori internazionali chiedono al governo di coalizione del premier Lucas Papademos – sostenuto da estrema destra, destra e socialisti – modifiche al contratto collettivo di lavoro riguardo lo stipendio minimo garantito e i sussidi, oltre che l’abolizione della tredicesima e della quattordicesima mensilità nel settore privato. Ieri intanto, i rappresentanti delle organizzazioni industriali e imprenditoriali di Grecia – tra cui Dimitris Daskalopoulos, presidente dell’Associazione degli Industriali e degli Imprenditori di Grecia (Seb, la Confindustria greca), Vasilis Korkidis, presidente dell’Associazione dei Commercianti, Dimitris Asimacopoulos, presidente dell’Associazione Piccoli Imprenditori e Artigiani, e Andreas Andreadis, presidente dell’Associazione degli Albergatori – hanno deciso i punti da discutere con i rappresentanti dei lavoratori.
Alla fine della riunione, il presidente della Seb ha invitato la Gsee al dialogo per «salvare e non distruggere», come ha detto Daskalopoulos, le conquiste dei lavoratori degli ultimi anni. «Aspettiamo la Gsee al tavolo del dialogo sociale per dimostrare che possiamo farcela da soli, senza aspettare che ci vengano imposte decisioni da fuori», ha aggiunto Daskalopoulos. Il presidente della Gsee, da parte sua, ha già detto chiaramente che il suo sindacato non accetterà alcuna modifica del contratto collettivo del lavoro riguardo lo stipendio minimo garantito, i sussidi e la tredicesima e la quattordicesima mensilità e ha spiegato che la sua centrale sindacale respingerà tutte le richieste della troika.
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