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Malvinas: Uruguay, Cile e Brasile con l’Argentina

Nel contenzioso con Londra l’Argentina ha finalmente ottenuto il sostegno ufficiale dei suoi partner del Mercosur. Brasile, Cile e Uruguay hanno infatti accolto la richiesta del governo di Buenos Aires di impedire a imbarcazioni battenti bandiera delle isole Malvinas (formalmente territorio britannico) di attraccare nei loro scali marittimi.
In questo modo i tre paesi latinoamericani hanno smentito le recenti affermazioni del ministro degli Esteri britannico, William Hague, secondo cui non avrebbero partecipato al “blocco commerciale” – così lo ha definito – che il governo della presidente Cristina Fernández intende imporre sull’arcipelago per costringere Londra a riprendere il dialogo sul contenzioso territoriale.

“L’Uruguay considera le Malvinas come una postazione coloniale inglese in America Latina e, di conseguenza, non può riconoscerne la bandiera” si legge in una nota emessa da Montevideo. “Questa posizione anticolonialista – aggiunge il comunicato firmato dall’esecutivo di José ‘Pepe’ Mujica – non è una posizione solitaria dell’Uruguay, ma di tutta l’America Latina”. Da Santiago è giunta una nota analoga in cui si afferma che “il Cile continuerà ad applicare, conformemente al diritto internazionale e alla legge cilena, le misure destinate a impedire che imbarcazioni che navighino con la bandiera delle isole Malvinas entrino nei porti nazionali”. Sebbene manchi un pronunciamento scritto, il capo della diplomazia di Buenos Aires, Héctor Timerman, ha riferito anche del sostegno di Brasilia alla richiesta argentina di sovranità sull’arcipelago.

L’Argentina reclama la sovranità delle isole Malvinas, Georgia del Sud e Sandwich meridionali, che il Regno Unito si annesse nel 1833. Nel 1982 la guerra tra i due paesi si risolse a favore di Londra, provocando la morte di 649 militari argentini, 255 soldati britannici e tre abitanti.

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