Gli Stati creditori della Grecia dovrebbero «rinunciare ad una parte del debito greco», come le banche private; lo ha affermato il presidente dell’ Eurogruppo e capo del governo lussemburghese Jean-Claude Juncker, in una intervista al quotidiano austriaco Standard.
Senza menzionare cifre, Juncker stima che dopo un eventuale accordo, per cui è in corso un difficile negoziato tra Atene e le banche private su una svalutazione del 50% del debito greco, gli Stati «dovranno domandarsi se non sia necessario un aiuto pubblico’. Questo perchè, a suo giudizio, l’ obiettivo di ridurre il deficit pubblico greco al 120% del Pil, livello giudicato sostenibile dal Fondo monetario internazionale (Fmi) e conditio sine qua non affinchè questo sblocchi i fondi necessari ad aiutare la Grecia, non sarà »totalmente raggiunto« con la sola ristrutturazione del debito in mano alle banche private.
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