Le stime dell’Unione europea «dimostrano che l’introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie potrebbe ridurre il Pil della Ue di 200 miliardi di euro, bruciare mezzo milione di posti di lavoro e spingere il 90% dei mercati a lasciare l’Ue», ha spiegato Cameron. «Prendere in considerazione una misure del genere in un momento in cui stentiamo a far ripartire la crescita è pura follia», ha sottolineato il premier britannico.
Se qualcuno dubitava che il premier conservatore inglese fose solo un terminale passivo degli interessi della finanza globale, e della City in particoiare…
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