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Grecia. Recessione al 5%, salari a meno 20%

Oggi in Grecia viene presentato rapporto della Banca Centrale sull’andamento dell’economia nazionale da parte del Governatore dell’istituto Giorgos Provopoulos. Secondo informazioni di stampa, nel rapporto si prevede, fra l’altro, che la recessione per il 2012 toccherà il 5%, mentre la ripresa economica si colloca alla fine del 2013. Per quanto riguarda i redditi dei lavoratori del settore pubblico e privato, si prevede un’ulteriore riduzione intorno al 20% per il periodo 2013-2014 mentre la disoccupazione resterà al di sopra del 19%. Per quanto riguarda l’uscita del Paese dalla crisi economica, Provopoulos proporrà fra l’altro l’accelerazione delle privatizzazioni per migliorare il clima per gli investimenti, un miglior utilizzo dei fondi strutturali comunitari e l’immediata attuazione del programma energetico. In più sottolineerà la necessità di un nuovo sistema fiscale come presupposto per lo sviluppo economico. Per quanto riguarda il settore pubblico, il nuovo governo che uscurà dalla prossime elezioni del 6 maggio, dovrà attuare tre misure assai antipopolari: chiusura o fusione degli enti statali ritenuti “inutili”, riorganizzazione dei servizi di tutti i ministeri con l’abolizione del 40% delle strutture esistenti e licenziamenti dei dipendenti statali ritenuti in eccesso. Fino ad oggi sono stati licenziati circa 10.000 lavoratori, mentre entro la fine del 2012 ne dovranno essere licenziati in tutto 15.000. In base al Memorandum n. 1, entro la fine del 2015 dovranno essere licenziati in tutto 150.000 dipendenti statali considerati dalla troika Bce,Ue,Fmi in eccesso. Un altro punto su cui la troika non sembra disposta a fare sconti è quello della ristrutturazione dei servizi pubblici. Per far ciò, il nuovo governo dovrà procedere all’abolizione di almeno 120 enti in cui lavorano circa 8.000 persone tramite la procedura della valutazione del personale.

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