Giallo a Vienna, capitale che ospita la sede dell’Opec, il cartello dei Paesi produttori di petrolio. Il corpo senza vita dell’ex ministro libico del Petrolio e stretto collaboratore di Muammar Gheddafi, Shukri Ghanem, è stato ritrovato ieri nelle acque del Danubio. Secondo la polizia, nulla sembra indicare a prima vista che Ghanem, 69 anni, sia stato ucciso. Potrebbe trattarsi anche di un suicidio ma non si esclude anche un infarto. Ghanem era a Vienna in esilio dal maggio scorso dopo aver abbandonato la Libia mentre infuriava la guerra civile e l’invasione da parte della Nato. Ghanem era stato capo del governo libico dal 2003 al 2006 e ministro del Petrolio, oltre che presidente della società petrolifera di Stato, dal 2006 al 2011.
Sarà ora l’autopsia ordinata dalla autorità giudiziarie austriache a tentare di stabilire le vere cause della morte dell’ex ministro, il cui corpo senza vita è stato ritrovato sotto un ponte nei pressi di un parco pubblico della città.
Secondo il portavoce della polizia austriaca, Roman Hahslinger, Ghanem è stato ritrovato vestito ma senza documenti, con l’eccezione di un badge della compagnia per la quale lavorava. E’ stato un dipendente dell’azienda a riconoscerlo.
Hahslinger non ha comunque escluso nessuna ipotesi, neppure l’omicidio: “Non ci sarebbero segni di violenza se qualcuno l’avesse spinto in acqua. Ma è possibile che si sia sentito male per poi cadere nel fiume”. Ma il giallo rimane.
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