Con una mossa che ha lasciato sbigottiti anche i dirigenti dei rispettivi partiti, il premier Benyamin Netanyahu (Likud) e il leader dell’opposizione centrista di Kadima, Shaul Mofaz, hanno deciso nottetempo di formare un governo di unità nazionale che comprenderà oltre 90 dei 120 deputati della Knesset. Di conseguenza le elezioni anticipate – che dovevano avere luogo a settembre e che ieri erano state già approvate in prima lettura alla Knesset (parlamento) – sono state annullate.
«Non ricordo di aver mai vissuto una notte talmente drammatica alla Knesset» ha ammesso un ministro del Likud, dopo essere stato aggiornato da Netanyahu dell’ingresso di Kadima al governo. In base alle intese – che saranno illustrate in dettaglio da Netanyahu e Mofaz nella mattinata di oggi – il nuovo leader di Kadima (subentrato due mesi fa a Tzipi Livni) fungerà da vicepremier e parteciperà (assieme ad altri otto ministri) alle consultazioni del Consiglio di difesa del governo, dove vengono prese le decisioni più delicate.
Il nuovo governo resterà in carica fino al termine della legislatura (novembre 2013) e provvederà fra l’altro a varare una nuova legge sul reclutamento dei giovani ortodossi ed arabi (che sono gli unici ad essere esentati dal servizio militare) ad un servizio civile obbligatorio. Dovrà inoltre mettere a punto la difficile finanziaria per il 2013, che si prevede sarà impostata a criteri di austerità.
Al di là delle questioni interne, gli analisti già si interrogano se la mossa a sorpresa di Netanyahu e Mofaz (un ex capo di stato maggiore) sia da collegare piuttosto alla eventualità di un attacco di Israele alle infrastrutture nucleari sviluppate dall’Iran. Ma su questo punto nessuno dei deputati del Likud e di Kadima ha voluto per ora esprimersi. Da oggi l’opposizione parlamentare sarà guidata dal partito laburista di Shelly Yehimovic, che ha appena otto seggi in parlamento.
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