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Stiglitz: “i paesi europei non hanno imparato dall’Argentina”

«I Paesi della Ue non hanno imparato dall’Argentina. E, per questo, applicano una serie di politiche che peggiorano rapidamente la situazione».
Lo ha assicurato il Premio Nobel dell’Economia 2001, lo statunitense Joseph Stiglitz nell’ambito di una dissertazione sulle metodologie «Per superare la crisi del debito sovrano», tenuta nella Casa Rosada, sede del governo, in cui è intervenuta anche la presidente Cristina Fernandez de Kirchner.
«Dopo la crisi argentina si è parlato molto di un codice di bancarotta internazionale, di un meccanismo di ristrutturazione dei debiti sovrani, ma George W. Bush lo ha rigettato», ha anche insistito l’economista che ha aggiunto: «Ora il default è tornato sul tappeto. Ma non nelle economie emergenti, bensì in Europa».
Al Premio Nobel, in un salone affollato di ministri e di giovani economisti, gli ha fatto eco Cristina Fernandez: «Il grande problema della crisi mondiale è la mancanza di leadership politica. Se le decisioni non le prendono i capi di Stato, lo fanno i mercati e le banche». E ha aggiunto: «Il capitalismo speculativo punta a salvare le banche e non le società. Ma perchè vogliono salvare le banche, se la gente muore di fame? È quasi un suicidio».
L’Argentina che, dopo il default ha ridotto l’incisione del debito pubblico sul Pil dal 161% del 2002 all’attuale 41,8%, è stata scelta dalla International Economic Asociacion (Iea) di cui fa parte Stiglitz, per due seminari su tale tematica. Ieri, alla Rosada e, oggi, nella statale Università di Buenos Aires, sul tema «La crisi europea, previsioni e politica: insegnamenti per e dall’Argentina», a cui hanno preso parte, tra gli altri, l’economista svedese Axel Leijonhufvud, professore emerito dell’Università di Trento e Oliver Bush della Banca d’Inghilterra.

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