Israele è pronto a colpire gli impianti nucleari iraniani anche se questo servirà soltanto a rinviare di tre o quattro anni la capacità di Teheran di produrre bombe atomiche. Lo ha detto l’ambasciatore americano negli Stati Uniti, Michael Oren, in un colloquio con l’agenzia Bloomberg. «Uno, due, tre, quattro anni sono un tempo molto lungo in Medio Oriente, guardate cosa è accaduto l’anno scorso in termini di cambiamento politico», ha detto Oren, riferendosi alla primavera araba. Anche in passato Israele ha agito con l’obiettivo di poter ottenere soltanto un rinvio, ha aggiunto il diplomatico.
Quando nel 1981 un raid israeliano distrusse il reattore nucleare iracheno di Osirak, Israele «pensava di ottenere un rinvio di uno o due anni» nella fabbricazione di una bomba, ma a tutt’oggi «l’Iraq non possiede armi nucleari». Secondo il quotidiano Haaretz, Israele intende effettuare il raid prima delle elezioni americane. Ma Oren ha smentito che il voto del 6 novembre sia un fattore preso in considerazione, mentre lo è il grado di avanzamento del programma nucleare iraniano. «Un’arma nucleare iraniana è una minaccia per l’esistenza d’Israele. Non lo diciamo solo noi. Lo dicono anche loro», nota l’ambasciatore secondo il quale «gli iraniani non mostrano segni di flessibilità» nei negoziati sul loro programma nucleare.
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