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La Siria sospesa dall’Oci

I Paesi della Conferenza Islamica (Oic) riuniti alla Mecca hanno sospeso la Siria dall’organizzazione facendo riferimento alla violenta repressione in atto del regime del presidente Bashar al Assad. Parlando con i giornalisti al termine del vertice, il segretario generale dell’Organizzazione islamica, Ekmeleddin Ihsanoglu, ha detto che dal summit «non è emerso un appoggio per un intervento militare esterno» in Siria.

Lo stesso segretario ha definito la decisione di sospendere il Paese dall’organizzazione come «un messaggio alla comunità internazionale… che la comunità islamica sostiene una soluzione pacifica e non vuole più spargimento di sangue».

Il ministro degli Esteri iraniano, Ali Akbar, ha criticato la decisione adottata al summit sostenendo che è contrario allo Carta dell’organizzazione. «Prima di prendere questa decisione è necessario invitare il governo siriano al summit in modo che possa essere in grado di difendersi e in modo che i partecipanti possano ascoltare ufficialmente le sue opinioni», ha detto il ministro, citato dall’agenzia Irna, poco prima di lasciare il vertice stamani.

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