La Banca centrale della Cina ha deciso un una mossa espansiva di politica monetaria. Questa mattina, con due pronti contro termine a 7 e 14 giorni, è stata immessa liquidità nel sistema bancario per 220 miliardi di yuan (circa 34 miliardi di dollari), una misura considerata dalla autorità monetarie di Pechino sufficiente e che esclude una ulteriore manovra espansiva dal lato della riserva obbbligatoria delle banche commerciali.
Monito delle autorità bancarie cinesi alle banche commerciali nazionali contro i rischi crescenti di squilibrio tra le entrate in valuta estera e i pagamenti, anche alla luce del rafforzamento del renminbi sull’euro.
La China Securities News segnala come i crediti all’estero delle banche cinesi sono pari a 4 mila miliardi di yuan (circa 634 miliardi di dollari).
Per la China Banking Regulatory Commission, ente regolatore del settore bancario, alla fine del secondo trimestre l’esposizione complessiva in valuta estera dei conti correnti era pari al 5,2 per cento degli asset totali, con un aumento dell’1 % sul primo trimestre. Secondo gli esperti è da attendersi una svalutazione del rembinbi che oggi è salito di 60 punti base a quota 6,3418 contro il dollaro statunitense.
fonte: Sole 24 Ore
Il rallentamento dell’economia interna (comunque su tassi di crescita imparagonabili con quelli Usa ed europei) e l’esposizione sui mercati esteri ha dunque costretto la banca centrale cinese a mettere in atto una “manovra espansiva”. Qui in Europa, invece, continuiamo a realizzare “riforme” depressive. QUando arriveremo (scendendo) alla pari con la Cina (in salita), che faremo per “essere più competitivi”?
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa