Il nascondiglio di Badruddin Haqqani, il ‘numero due’ della Rete Haqqani morto a quanto pare venerdì nel blitz sul Waziristan settentrionale di un drone operato dalla Cia, sarebbe stato suggerito agli Usa dall’intelligence militare pachistana, Isi.
Ne sono convinti i responsabili dei servizi di informazione afghani a Kabul. Nella capitale afghana vi è la certezza che Badruddin Haqqani sia veramente morto, nonostante le smentite offerte dai talebani e da un portavoce della stessa Rete Haqqani.
Intanto l’agenzia di stampa afghana Bokhdi News ha detto, citando un responsabile della sicurezza afghano, che «il capo dell’Isi ha fornito la localizzazione del nascondiglio di Badruddin Haqqani al generale John Allen (comandante della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza, Isaf) durante una recente visita di quest’ultimo in Pakistan». L’agenzia non ha identificato il responsabile fonte della notizia, ma ha aggiunto che lo stesso capo dell’Isi ha comunicato alle autorità americane anche dati su altri leader degli insorti durante un viaggio negli Stati Uniti.
Infine, il portavoce delle Forze degli Stati Uniti in Afghanistan, generale Stephen Twitty, ha dichiarato che «è assolutamente falso» quanto pubblicato oggi da The Express Tribune di Islamabad riguardo alla disponibilità degli Usa a concedere tre province afghane alla Rete Haqqani in cambio di una sua dissociazione dalla lotta dei talebani in Afghanistan. Questo tipo di osservazioni attribuite ad «un alto ufficiale americano», ha concluso, «non si conciliano affatto con la politica americana». Ed inoltre «solo il governo dell’Afghanistan ha l’autorità di assumere iniziative politiche a nome del popolo afghano».
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