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India. La marcia dei “Senza Terra”

I ‘senzaterra’ indiani hanno respinto la mediazione del governo di New Dehli e hanno deciso di mettere in atto il loro proposito di marciare per 350 chilometri verso il Parlamento di New Delhi per reclamare i loro diritti calpestati.
«Stamattina circa 35mila persone sono partite dalla città di Gwalior e si sono messe in marcia», ha detto un portavoce di Ekta Parishad, (Forum dell’Unità), un’organizzazione non governativa che si batte per la distribuzione delle terre ai contadini.
Nella cittadina del Madhya Pradesh, a sud della capitale indiana, si erano radunati ieri 60mila contadini e appartenenti a diverse comunità tribali, per partecipare al corteo denominato Jan Satyagraha (Marcia per la Giustizia). Nel tentativo di fermare la dimostrazione, due ministri erano giunti da New Delhi con la proposta di una riforma agraria che però non ha convinto gli organizzatori.
«Il nostro leader P.V. Rajagopal ha detto che le offerte erano troppo vaghe e che contraddicevano quanto stabilito in precedenti negoziati», si legge in un comunicato del movimento.
Il ministro per lo Sviluppo Rurale Jairam Ramesh, che ha parlato alla platea di contadini insieme al collega Jyotiraditya Scindia (ministro del Commercio), ha promesso una riforma agraria da formulare entro i prossimi sei mesi e che garantisce diritti alla terra per due milioni e mezzo di persone.
La marcia prevede di arrivare a New Delhi il prossimo 28 ottobre. Ma gli organizzatori non nascondono le difficoltà, tra cui quella di trovate le risorse per sfamare un così grande numero di persone lungo il percorso.

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