Menu

Ma quale luce in “fondo al tunnel”, anche la Germania si ferma

La produzione industriale tedesca è salita in novembre soltanto dello 0,2%, mentre le attese degli analisti erano per un aumento dell’1%. Anche a bilancia commerciale di novembre fa registrare numeri molto negativi, con l’export in calo del 3,4% rispetto ad ottobre. Si tratta dell’arretramento maggiore da più di un anno a questa parte.
A questo punto si attende (tra un mese) soltanto il dato relativo a dicembre per certificare un quarto trimestre all’insegna della “debolezza” per la locomotiva tedesca. Bisogna peraltro registrare che si tratta di una conseguenza diretta delle scelte tedesche in materia di “austerità” per tutti i paesi euromediterranei, da sempre forti importatori di merci e tecnologia germaniche. La loro recessione, aggravata dai tagli esasperati alla spesa pubblica nazionale, li ha di fatto tolti dal novero dei “clienti”; e i “mercati emergenti”, che a loro volta seguivano il trend esportando prodotti di media tecnologia verso l’Europa “minore”, importando soprattutto macchinari tedeschi, non hanno potuto compensare questa perdita. Come forse i tedeschi meno brillanti speravano.
Alcuni economisti, compresa a questo punto la stessa Bundesbank, non escludono una lieve “recessione tecnica” tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013. Ma Schaeuble, il ministero dell’Economia, ha voluto lo stesso rassicurare sulle prospettive per il resto dell’anno: sarebbero “leggermente migliorate e suggeriscono un un outlook più positivo per la produzione industriale nel corso dell’anno”.
Tra leggerezza e debolezza, insomma, si giocano i destini di alcune centinia di milioni di europei.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *