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Israele, o la memoria razzista

Dal Corriere della Sera, ovvero da un quotidiano in prima fila pro-Israele:

Cori razzisti in Israele, proprio mentre nel resto del mondo si celebra la Giornata della Memoria, per ricordare l’orrore senza tempo dell’Olocausto. La stupidità di certa tifoseria calcistica è evidentemente senza frontiere se sabato sera, i tifosi del Beitar Gerusalemme, notoriamente ultranazionalisti, hanno intonato canti anti-arabi, inneggiando alla purezza etnica della loro squadra, durante la partita contro il Bney Yehuda.
SINISTRI STRISCIONI – Ma non si sono limitati a berciare, hanno anche esposto degli striscioni «Beitar pura per sempre» e «70 anni di principi». Tra l’altro a lettere nere su sfondo giallo, sinistra evccazione di stelle di altrettanto colore, anche se quelli, il giallo e il nero, sono i colori della società. Se in Israele la Giornata della Shoah si celebra ad aprile, la coincidenza dell’episodio con la giornata internazionale è stata subito colta dalla stampa e da esponenti politici di Tel Aviv e lo scandalo è stato immediato. Parole di condanna verso gli ultras sono state pronunciate da Reuven Rivlin, il presidente della Knesset, del Likud e otto ultrà del Beitar sono stati arrestati.

Stupidità? Forse c’è qualcosina di più profondo, intimo, identitario e ideologico…. Che poi sia così stupido da esprimersi pubblicamente in una giornata così, significa solo che certi mostri – a lungo ben tollerati – si sentono ora abbastanza forti da mostrarsi e richiedere spazio.

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