E’ buio fitto sull’assassinio di Sarai Sierra, la 33enne statuninse sparita il 21 gennaio a Istanbul e trovata morta sabato sera, accanto alle antiche mura di Costantinopoli, uccisa con un colpo alla testa. A quasi due giorni dal ritrovamento del corpo, la polizia turca non azzarda ipotesi su chi possa avere ucciso la giovane newyorchese appassionata di fotografia, madre di due bambini, arrivata da sola nella città sul Bosforo il 7 gennaio scorso per il suo primo viaggio fuori dagli Usa. E intanto la stampa turca si scatena sulle teorie più fantasiose, dallo spionaggio al traffico di droga, tutte puntualmente smentite dagli inquirenti. “Le indagini continuano – ha spiegato ai giornalisti Huseyin Capkin, capo della polizia di Istanbul -. I risultati dell’autopsia non sono ancora disponibili. Ma adesso siamo certi che è stata uccisa da un colpo alla testa”. Se la violenza sessuale secondo la polizia sembra improbabile, è quasi certo che la ragazza sia stata uccisa altrove e il suo corpo trasportato accanto alle antiche mura che costeggiano il mare, nel quartiere di Cankurtaran, zona povera del centro di Istanbul. I primi esami hanno riscontrato che Sarai non è stata uccisa negli ultimi due giorni, mentre l’identità della giovane è stata accertata grazie alla patente trovata sul cadavere. La donna indossava ancora un anello e un bracciale d’oro, ma sono spariti l’iphone e il tablet che aveva il giorno della scomparsa. Il telefono era stato brevemente riacceso nei giorni successivi, facendo sperare che Sarai fosse ancora viva.
La polizia ha raccolto le testimonianze di 22 persone, tra cui due donne, ma nessuna è stata ancora arrestata. Filmati raccolti da telecamere di sorveglianza prima della scomparsa mostrano la giovane girare da sola per il quartiere di Beyoglu, scattando foto agli edifici storici. Sarai durante la vacanza aveva incontrato persone di nazionalità turca che aveva conosciuto sui social network. Giovedì le forze dell’ordine avevano arrestato e subito rilasciato T.K., l’ultima persona a essere stata in contatto con lei. I due avrebbero dovuto vedersi il 21 gennaio nel quartiere di Eminonu, vicino al ponte di Galata, ma poi l’appuntamento non sarebbe stato confermato. Sarai è sparita il giorno in cui avrebbe dovuto tornare negli Stati Uniti. Da una settimana il fratello David Jimenez e il marito Steven sono a Istanbul sulle sue tracce. La polizia, intanto, ha smentito le ipotesi rilanciate dalla stampa turca che Sarai non fosse una semplice turista, ma piuttosto una trafficante di droga o addirittura una spia della Cia. L’Fbi ha comunicato che la donna non ha precedenti penali e la polizia turca ha smentito che Sarai abbia speso quasi 15.000 dollari durante il viaggio, che l’ha vista fare tappa anche ad Amsterdam e Monaco di Baviera, dove avrebbe incontrato persone conosciute sui social network. “Era solo una turista” ha assicurato Capkin.
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