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Parigi e Londra: armi a ribelli siriani anche senza consenso UE

Francia e Gran Bretagna chiederanno alla prossima riunione dell’Unione Europea di togliere l’embargo sulle armi in vigore nei confronti della Siria e, violando il principio di unanimità normalmente rispettato dai partner europei, cominceranno la consegna di armi ai ribelli. Lo ha annunciato il capo della diplomazia francese Laurent Fabius.
Anche se l’Ue non approverà la richiesta all’unanimità, condizione necessaria per levare l’embargo, “cominceremo a consegnare armi ai resistenti – ha detto Fabius – perché la Francia è una nazione sovrana”. Non possiamo accettare, ha proseguito il ministro, “che ci sia questo squilibrio con da un lato l’Iran e la Russia che forniscono delle armi a Bashar al Assad e da un altro lato dei ribelli che non possono difendersi. Levare l’embargo è uno dei soli mezzi che restano per far avanzare politicamente la situazione”.
Ieri il primi ministro britannico David Cameron aveva ipotizzato che Londra decidesse di “prendere le distanze dall’embargo in corso, fornendo armi all’opposizione”.
La riunione dell’eurogruppo sull’embargo in Siria è prevista alla fine di maggio, ma Fabius ha annunciato che Parigi e Londra potrebbero chiedere un anticipo sulla data prestabilita entro fine marzo.
L’ultimo incontro dei cosiddetti ‘Paesi amici della Siria’ si era concluso con la scelta del governo di Washington di appoggiare l’opposizione fornendo una non meglio precisata assistenza “militare non letale” e soccorsi sanitari.

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