Due attiviste britanniche che accompagnavano un convoglio umanitario che trasportava aiuti verso la Striscia di Gaza sono state brutalmente stuprate davanti a loro padre nella città libica di Bengasi.
Lo ha reso noto il vice primo ministro libico, Awadh al-Barassi, che ha detto di aver visitato all’ospedale le due donne, che hanno origini pachistane. Le due attiviste, insieme al genitore, erano state bloccate alla frontiera mentre cercavano di entrare in Egitto. Il governo egiziano guidato dai Fratelli Musulmani ha infatti proibito al convoglio, proveniente dalla Gran Bretagna, di arrivare a Gaza via terra dopo aver attraversato la Francia e alcuni paesi arabi.
I tre avevano deciso allora di far ritorno a Bengasi in compagnia di altri due cittadini britannici, per poi rientrare a Londra in aereo, ma mentre rientravano in città, sono state rapite da cinque uomini armati che le hanno violentate.
Secondo alcune informazioni non ancora confermate, i violentatori che hanno rapito le vittime fuori dall’aeroporto di Bengasi martedì scorso erano vestiti con uniformi militari e potrebbero essere quindi soldati libici oppure membri di una qualche milizia. Quattro persone sarebbero state arrestate dalla polizia.
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