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Cile: governo di destra perde terzo ministro dell’Istruzione

Oggetto di una “accusa costituzionale”, il ministro dell’Istruzione cileno Harald Beyer è stato destituito dal Senato con 20 voti a favore e 18 contrari per omissioni nell’esercizio delle sue funzioni.
Beyer è risultato colpevole di tre serie di imputazioni presentate dall’opposizione di centro-sinistra: con l’ultima, nonché decisiva, è stato condannato per non aver adottato le misure necessarie per impedire alle università private di accumulare profitti, un reato largamente praticato grazie a sotterfugi ma altrettanto impunito.
Il 4 aprile, anche la Camera dei Deputati aveva dato parere favorevole all’accusa contro l’ormai ex ministro a cui sarà impedito ora di esercitare qualsiasi funzione pubblica per i prossimi cinque anni.
Nel governo di Sebastián Piñera, insediatosi nel marzo 2010, Beyer è stato il terzo ministro dell’Istruzione, settore dal 2011 al centro delle più ampie manifestazioni di protesta contro il governo. L’ultima, in ordine di tempo, è stata l’11 aprile, quando 120.000 giovani, secondo la Confech (Confederazione degli studenti del Cile), hanno marciato per le strade di Santiago e di altre città ripetendo a gran voce le loro richieste: un’istruzione gratuita e di qualità che archivi definitivamente uno dei sistemi più privatizzati al mondo, eredità del regime di Augusto Pinochet (1973-1990).

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