Una potente esplosione ha investito ieri sera una fabbrica di fertilizzanti a Waco, in Texas, uccidendo tra le 60 e le 70 persone e ferendone centinaia. E’ quanto ha riferito l’emittente televisiva locale KWTX, citando il responsabile del pronto soccorso.
L’esplosione si è verificata poco prima delle 20 locali (le 2 in Italia) nella fabbrica West Fertilizer; al momento non se ne conosce ancora la causa, ma il portavoce dei vigili del fuoco ha precisato che potrebbe essere stata innescata da ammoniaca.
La deflagrazione è stata tanto potente da investire gli edifici situati nei pressi della fabbrica, alcuni dei quali hanno preso fuoco.
Preoccupa anche la nube tossica che si è formata in seguito alla devastante esplosione nell’impianto di fertilizzanti texano di West. “Stiamo monitorando la situazione e abbiamo evacuato le zone circostanti più a rischio”, ha detto lo sceriffo D.L. Wilson durante una conferenza stampa. “Ora la nostra principale preoccupazione è quella di aiutare la gente – ha precisato – stiamo verificando che negli edifici danneggiati, circa una settantina non ci siano vittime”.
Le dimensioni dell’incendio al momento sono contenute ma “in ogni caso i pompieri non possono andare sul posto – ha spiegato lo sceriffo – perché c’è il rischio che possa esplodere un altro serbatoio. Lo scenario è devastante. Sembra una zona di guerra”.
Il direttore del pronto soccorso di West, George Smith, stima che siano 60-70 i morti provocati dall’esplosione.
La piccolissima cittadine texana è per la seconda volta teatro di una strage di grandi dimensioni. Nel 1993 una cruenta operazione di polizia condotta per espugnare un ranch nel quale aveva sede l’organizzazione dei davidiani, una setta religiosa. L’assedio durò 50 giorni: cominciò il 28 febbraio e si concluse il successivo 19 aprile con l’incendio del ranch, in cui persero la vita 76 persone (fra cui 24 cittadini del Regno Unito, più di 20 bambini e due donne in stato interessante), compreso il leader della setta, David Koresh.
- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO
Ultima modifica: stampa